Già un milione e mezzo di profughi ha lasciato l'Ucraina: l'accoglienza in Italia
In fuga dalla guerra, in molti trovano rifugio da amici e parenti all'estero. E c'è pure chi fugge... in Russia.
Sono già oltre un milione e mezzo i profughi scappati dall'Ucraina dopo l'inizio della guerra con la Russia. E i numeri sono destinati drammaticamente a salire.
Più di un milione e mezzo di profughi già fuggiti dall'Ucraina
In undici giorni di guerra si sono moltiplicate le persone in fuga. Più della metà di loro si è spostata in Polonia (circa 900.000), altri in Ungheria, Slovacchia, Moldavia, Romania. In Italia a oggi, lunedì 7 marzo 2022, sono circa 15.000, ma i numeri saliranno ulteriormente e con ogni probabilità anche in fretta (il nostro Paese prevede di arrivare a circa 800.000 rifugiati). E c'è anche chi scappa verso la Russia, comunque più sicura rispetto all'Ucraina.
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Ammassati e senza un posto per dormire
Le stazioni sono prese d'assalto, e a Leopoli molte persone dormono sdraiate e ammassate a terra. Qui una giovane pianista ha anche cercato di regalare nel suo piccolo qualche minuto di conforto suonando per le persone in fuga dal Paese.
E' difficile per molti trovare anche una sistemazione per la notte appena passato il confine, perché tanti sono scappati con quello che avevano addosso, con pochi soldi in tasca, e chi invece ha potuto farlo si è già sistemato. Mancano le strutture di accoglienza, dato che non era possibile prevedere una fuoriuscita di persone così massiccia (si calcola che il ritmo sia di circa 150.000 al giorno).
Da amici e parenti
Chi ha amici e parenti all'estero li ha raggiunti o sta provando a farlo. Nella sola Lombardia, ad esempio, sono circa 55.000 gli ucraini censiti come residenti, e la Regione proprio considerando questi numeri ipotizza che ne arrivino all'incirca 100.000.
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Tra questi ci sono anche storie di speranza, come quella della piccola Nikole, nata all'ospedale di Rho dopo che la mamma incinta di nove mesi è scappata dal suo Paese quando il marito è stato chiamato a combattere al fronte.
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C'è chi va a prenderli
Non solo accoglienza, ma anche impegno diretto. Ha fatto il giro d'Italia la storia del parroco di Busto Arsizio che appena è esploso il conflitto ha preso un furgone ed è andato al confine tra la Polonia e l'Ucraina per recuperare e mettere in salvo alcuni ragazzi che aveva ospitato l'estate scorsa in parrocchia.
Ma ci sono tantissime storie così, dalla mamma che da Vercelli con un'auto in prestito è partita per riprendersi le figlie all'imprenditore veneto che ha messo a disposizione la sua azienda in Polonia per ospitare i fuggitivi, fino all'uomo di Capriate (Bergamo) che è partito per andare a prendere la suocera. Storie capaci di aprire il cuore.
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