MEDIO ORIENTE

Gaza: Usa si offrono di “scortare” Hamas fuori dalla Striscia attraverso zone sotto controllo Israele

Restano ancora 11 salme da riconsegnare e Tel Aviv continua ad attaccare, ieri ancora a Khan Yunis

Gaza: Usa si offrono di “scortare” Hamas fuori dalla Striscia attraverso zone sotto controllo Israele

Gli Stati Uniti hanno proposto ai militanti di Hamas un passaggio sicuro dalle aree della Striscia di Gaza controllate da Israele a quelle sotto il controllo del gruppo palestinese. Lo riporta Axios, citando fonti israeliane e americane.

La proposta, consegnata mercoledì ai rappresentanti di Hamas tramite i mediatori di Egitto e Qatar, mira a stabilizzare il cessate il fuoco in corso e a prevenire nuovi scontri tra i miliziani del movimento e le forze di difesa israeliane (Idf).

Washington dice no al piano dell’Idf per gli aiuti umanitari

Secondo quanto riferito, Washington avrebbe avvisato Hamas che tutti gli uomini armati presenti a est della cosiddetta “linea gialla” avrebbero dovuto abbandonare l’area entro 24 ore, altrimenti Israele avrebbe potuto colpire obiettivi del gruppo oltre quella linea. Anche Il Cairo e Doha avrebbero approvato l’iniziativa. Un alto funzionario dell’Idf ha però precisato che, finora, nessun combattente di Hamas ha attraversato la zona di confine.

Donald Trump e Benjamin Netanyahu

Mentre gli Stati Uniti continuano a sostenere pubblicamente Israele, fonti citate da Axios affermano che Donald Trump, dietro le quinte, avrebbe criticato la portata degli ultimi raid israeliani, definendoli “sproporzionati”.

Secondo Haaretz, Washington si oppone inoltre al piano dell’Idf e della Gaza Humanitarian Foundation per la distribuzione degli aiuti umanitari lungo la Linea Gialla, ritenuto inefficace e potenzialmente pericoloso dopo i precedenti incidenti che avevano provocato vittime tra i civili in coda per il cibo.

Proseguono gli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza

Intanto, Tel Aviv ha confermato l’identità dei corpi di due ostaggi restituiti da Hamas: si tratta di Amiram Cooper, 85 anni, tra i fondatori del kibbutz Nir Oz, e di Sahar Baruch, 25 anni, rapito a Be’eri. Entrambi erano stati uccisi durante la prigionia a Gaza. Restano ancora undici salme di ostaggi israeliani da riconsegnare per la sepoltura, ha riferito l’Ufficio del Primo Ministro, che ha ribadito l’impegno del governo a riportare a casa “tutti i resti ancora trattenuti da Hamas”.

Aerei da guerra hanno colpito di nuovo le città di Abasan al-Kabira e Bani Suheila, a est di Khan Yunis

Sul fronte militare, gli attacchi israeliani non si sono fermati. Aerei da guerra hanno colpito di nuovo le città di Abasan al-Kabira e Bani Suheila, a est di Khan Yunis. Secondo fonti locali citate da Al Jazeera e Wafa, i raid avrebbero causato nuovi morti, tra cui il giovane Hamdi Ahmad Al-Breim, ucciso nel quartiere di Musabbah. Altri due palestinesi, Mohammad Salem Qudeih e un uomo non ancora identificato, sono deceduti rispettivamente per le ferite riportate in un precedente bombardamento e per colpi d’arma da fuoco nel centro di Gaza City.

In Cisgiordania, nel villaggio di Silwad a est di Ramallah, un quindicenne palestinese, Yamin Samed Hamed, è morto dopo essere stato colpito durante scontri con l’esercito israeliano. Testimoni, citati dall’agenzia Wafa, hanno riferito che i soldati avrebbero impedito all’ambulanza di raggiungerlo tempestivamente.