MEDIO ORIENTE

Gaza, Hamas potrebbe accettare di liberare 10 ostaggi e restituire 18 salme in cambio di un cessate il fuoco

La tregua durerebbe 60 giorni. A Gaza bombardamenti nel Nord della Striscia: salgono a 1700 i palestinesi uccisi nel cercare cibo. Il cardinale Pizzaballa: "Non dobbiamo farci illusioni, le conseguenze dureranno per molto tempo sulla vita delle persone"

Gaza, Hamas potrebbe accettare di liberare 10 ostaggi e restituire 18 salme in cambio di un cessate il fuoco
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Al momento la grave fase di stallo nella Striscia di Gaza si deve alla posizione che i negoziatori di Hamas al Cairo tengono da un mese a questa parte. Ma ora sembra che ci sia uno spiraglio perché la situazione finalmente si sblocchi. Intanto, duro ma molto realistico il monito del Patriarca di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa (in copertina).

Gaza: la proposta di tregua di Hamas e l'escalation sul campo

Il Medio Oriente rimane al centro dell'attenzione globale, con la Striscia di Gaza ancora una volta epicentro di un conflitto senza fine.

Secondo quanto riportato dal Jerusalem Post, Hamas sarebbe pronta ad accettare una proposta mediata dagli Stati Uniti per un cessate il fuoco a Gaza.

L'intesa, che durerebbe 60 giorni, prevederebbe il rilascio di 10 ostaggi israeliani e la restituzione delle salme di 18 altri prigionieri.

In cambio, Israele dovrebbe acconsentire al rilascio di un numero ancora imprecisato di prigionieri palestinesi. Si tratta di un'ipotesi che riaccende la speranza di una tregua, anche se parziale.

La violenza continua: bombardamenti e raid israeliani

Nonostante gli sforzi diplomatici, la situazione sul campo rimane drammatica.

I bombardamenti israeliani continuano, in particolare nel nord della Striscia di Gaza, dove si registrano attacchi mirati per stanare i terroristi, che nonostante i raid, gli attacchi da terra, una Striscia praticamente rasa al suolo, tengono detenute ancora da qualche parte molte delle vittime dell'attacco del 7 ottobre 2023.

L'esercito israeliano (IDF) ha intensificato le sue operazioni. In una recente operazione, l'IDF ha scoperto un tunnel di 7 chilometri, un chiaro segno dell'ampiezza e della complessità della rete sotterranea di Hamas.

La situazione umanitaria a Gaza è drammatica. La popolazione civile è stremata e i continui attacchi rendono difficile persino la ricerca di cibo. Si stima che circa 1.700 palestinesi siano stati uccisi mentre tentavano di procurarsi viveri. La fame e la carenza di beni di prima necessità stanno creando una crisi senza precedenti, con ripercussioni sulla salute e la sicurezza della popolazione.

Pizzaballa: "No  discorsi sulla pace edulcorati e astratti"

A complicare ulteriormente il quadro, il ministro israeliano di estrema destra, Bezalel Smotrich, ha annunciato la costruzione di nuove colonie vicino a Gerusalemme Est. L'annuncio ha scatenato una dura reazione a livello internazionale, con numerosi Paesi che hanno condannato la mossa, ritenendola un ostacolo al processo di pace e alla creazione di uno stato palestinese.

"Tutti vogliamo che questa guerra finisca, ma non dobbiamo farci illusioni, le conseguenze dureranno per molto tempo sulla vita delle persone".

Il patriarca latino di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, ha celebrato Messa dell'Assunzione nel monastero benedettino di Abu Gosh. Nell'omelia ha rimarcato che “questi mesi carichi di dolore” non consentono discorsi sulla pace "edulcorati e astratti, e perciò non credibili".

"Per molto tempo ancora avremo a che fare con le conseguenze causate da questa guerra sulla vita delle persone - ha spiegato - Sembra proprio che questa nostra Terra Santa, che custodisce la più alta rivelazione e manifestazione di Dio, sia anche il luogo della più alta manifestazione del potere di Satana. Prima o poi il drago cederà, ma ora bisogna sopportare, il sangue degli innocenti, non solo in Terra Santa, a Gaza come in qualsiasi altra parte del mondo, non è dimenticato".