Cinque nuove persone sono state arrestate mercoledì sera, 29 ottobre 2025, nell’ambito delle indagini sul clamoroso furto di gioielli al Museo del Louvre di Parigi, avvenuto il 19 ottobre scorso. Lo ha annunciato la procuratrice della Repubblica di Parigi, Laure Beccuau, ai microfoni di RTL. Tra i fermati c’è anche uno dei principali sospettati, già nel mirino degli investigatori.
Arresti a Parigi e nella banlieue
I cinque arresti sono avvenuti “in luoghi diversi” della capitale francese e nella Seine-Saint-Denis, la stessa banlieue dove vivevano i due uomini già fermati e incriminati nei giorni scorsi per lo stesso furto.
“Uno di loro era effettivamente uno degli obiettivi degli inquirenti, lo avevamo nel mirino”, ha spiegato la procuratrice Beccuau, aggiungendo che gli inquirenti dispongono di tracce di Dna che collegherebbero l’uomo al colpo.
Secondo il quotidiano Le Parisien, il sospettato sarebbe uno dei due motociclisti che parteciparono materialmente alla rapina, fuggendo poi a bordo di potenti scooter. Gli investigatori lo tenevano sotto sorveglianza e proprio durante i pedinamenti sono stati individuati e fermati anche gli altri quattro sospettati.
“Possono fornirci informazioni sullo svolgimento dei fatti”, ha detto Beccuau.
Due uomini già incriminati
Nei giorni precedenti, due uomini di 34 e 39 anni, uno francese e uno algerino, erano stati arrestati e posti in custodia cautelare. Entrambi sono accusati di “furto organizzato e associazione a delinquere” e avrebbero parzialmente ammesso la loro partecipazione al colpo. Si tratta dei due individui che, secondo gli inquirenti, sarebbero penetrati nella Galleria di Apollo del Louvre utilizzando un montacarichi per accedere al primo piano e impadronirsi dei preziosi.

I loro avvocati, Réda Ghilaci e David Bocobza, hanno invitato al “rispetto della riservatezza delle indagini”, sottolineando come esista “un abissale divario tra la natura straordinaria di questo caso e la personalità del tutto ordinaria” del loro cliente.
Il bottino da 88 milioni ancora scomparso
Il furto, messo a segno in pochi minuti all’interno del museo mentre era aperto al pubblico, ha fruttato un bottino stimato in 88 milioni di euro. I ladri hanno portato via otto gioielli della corona francese, tra cui la corona dell’imperatrice Eugenia, ritrovata poco dopo danneggiata durante la fuga. Nonostante i progressi dell’inchiesta, i gioielli non sono stati ancora recuperati.
“Voglio mantenere viva la speranza che vengano ritrovati e restituiti al museo e alla nazione”, ha dichiarato la procuratrice Beccuau, avvertendo che “chiunque li acquistasse sarebbe colpevole di ricettazione”.
Indagini ancora in corso
I nuovi arrestati rischiano fino a 15 anni di reclusione per furto in banda organizzata e 10 anni per associazione a delinquere. Beccuau non ha escluso la possibilità di complicità interne al museo, anche se “allo stato attuale nulla lo dimostra”.
Intanto, il caso ha sollevato interrogativi sulla sicurezza del Louvre: secondo il prefetto di polizia di Parigi, Patrice Faure, il sistema di videosorveglianza del museo sarebbe obsoleto e non conforme agli standard vigenti. Le indagini, dunque, proseguono su più fronti, con l’obiettivo di ricostruire nel dettaglio il piano della banda e recuperare i preziosi gioielli scomparsi.