Francia e Inghilterra alzano il tiro sull'Ucraina: i peacekeeper non bastano, serve "forza rassicurante"
Monito di Mattarella: "Non più rinviabili decisioni sulla difesa comune"

Ieri, giovedì 27 marzo 2025 si è tenuto a Parigi il vertice della "Coalizione dei Volenterosi", riunendo i leader di 29 paesi, oltre ai rappresentanti dell'Unione Europea e della NATO, per discutere il sostegno all'Ucraina e le misure da adottare per garantire una pace giusta e duratura. Il presidente francese Emmanuel Macron ha tenuto una conferenza stampa al termine dell'incontro, toccando diversi punti cruciali della discussione e chiarendo che non è stata raggiunta l'unanimità su alcuni nodi.
Le soutien militaire à l'Ukraine de 2 milliards d'euros supplémentaires a été anticipé et prendra notamment la forme de matériels militaires cédés.
Soutenir l’Ukraine c’est renforcer notre sécurité à tous, Européens. pic.twitter.com/Fr5lkwbTwr
— Emmanuel Macron (@EmmanuelMacron) March 27, 2025
La Francia e il Regno Unito spingono per una maggiore presenza militare, mentre altri paesi, come l'Italia, prediligono un approccio più cauto. La questione del coinvolgimento degli Stati Uniti resta centrale per la premier Giorgia Meloni.
La "Forza di Rassicurazione" al centro della discussione, dovrebbe essere diversa dal contingente di peacekeeping menzionato finora ma si configurerebbe come una garanzia di sicurezza per Kiev. Soprattutto con i nuovi scenari geopolitici, in cui il leader ucraino Zelensky - con l'amministrazione Trump - non può più contare su tutte le forme di rassicurazione in merito, che il predecessore Joe Biden aveva accordato all'Ucraina. Cambio di rotta emerso platealmente nel duro confronto consumatosi alla Casa Bianca tra Zelensky e Trump (supportato da suo vice Vance).
Il sostegno alla pace e le divisioni sulla "Forza di Rassicurazione"
Macron ha ribadito che tutti i partecipanti al vertice sono determinati a sostenere l'Ucraina fino a quando non si raggiungerà una pace stabile e giusta. Tuttavia, ha anche sottolineato come ci siano dubbi sulla reale intenzione della Russia di rispettare il cessate il fuoco parziale annunciato.
Uno dei temi più discussi è stato quello dell'invio di una "forza di rassicurazione" in Ucraina, una proposta sostenuta dalla Francia e dal Regno Unito ma che non ha trovato unanimità tra i partecipanti. "Non c'è unanimità", ha dichiarato Macron, spiegando che alcuni paesi non hanno la capacità di contribuire, mentre altri non dispongono del contesto politico necessario per approvare tale iniziativa.
Macron ha precisato che la forza di rassicurazione non sarà una missione di peacekeeping e non opererà sulla linea del fronte, ma sarà presente in "alcuni luoghi strategici" in Ucraina per dissuadere eventuali nuove aggressioni russe. Ha aggiunto che "non sta alla Russia decidere sulla forza di rassicurazione", sottolineando la volontà di procedere anche senza un consenso unanime.
Le strategie militari
Fra le ipotesi discusse per il dispiegamento di truppe, la Francia ha proposto una forza posizionata lungo il fiume Dnipro, che attraversa l'Ucraina da nord a sud e separa i territori occupati dalla Russia da quelli sotto il controllo ucraino. La missione sarà guidata da Francia e Regno Unito e sarà formata da più paesi europei.
Il presidente francese ha inoltre annunciato l'invio di una delegazione militare franco-britannica per lavorare con l'esercito ucraino e pianificare la sua evoluzione futura. Ha ribadito che l'Europa deve essere pronta ad agire anche in assenza di un pieno supporto americano:
"L'Europa deve essere pronta nel caso l'America non sia più al suo fianco: questo significa che dovremo agire da soli".
In merito al cessate il fuoco, Macron ha dato mandato ai ministri degli Esteri per formulare entro tre settimane proposte su come monitorarlo. Ha anche confermato che le sanzioni contro la Russia non verranno rimosse e che la pressione sulla flotta russa continuerà.
Le posizioni di Regno Unito e della Germania
Il primo ministro britannico Keir Starmer ha dichiarato, durante una conferenza stampa all'ambasciata britannica a Parigi, che gli alleati occidentali sono pronti a rendere operativo qualsiasi accordo di pace per l'Ucraina.
A just and lasting peace for Ukraine is vital — for the people of Ukraine, for Britain, and for Europe as a whole. That is why we are so determined to deliver it. pic.twitter.com/VPD4uddEF4
— Keir Starmer (@Keir_Starmer) March 27, 2025
"Saremo pronti a rendere operativo un accordo di pace, qualunque sia la sua forma precisa, e lavoreremo insieme per garantire la sicurezza dell'Ucraina". Ha anche espresso il desiderio di vedere un accordo svilupparsi in tempi brevi, sottolineando che l'Europa sta vivendo un momento di mobilitazione senza precedenti.
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha ribadito la posizione della Germania in merito alle sanzioni contro la Russia, definendo "un grave errore" revocarle in questo momento. Il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius ha sottolineato la necessità di un rafforzamento della difesa europea, evidenziando l'importanza di un aumento della spesa militare e di una maggiore coordinazione tra gli stati membri dell'UE.
Le dichiarazioni di Zelensky
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha confermato che la Russia sta preparando nuove offensive nelle regioni di Sumy, Kharkiv e Zaporizhzhia e ha accusato Mosca di cercare di guadagnare tempo attraverso negoziati fittizi. Ha ribadito che le sanzioni non saranno revocate finché non si raggiungerà una pace giusta e ha sottolineato l'importanza del supporto americano.
Together with UK Prime Minister @Keir_Starmer, we discussed the outcomes of the leaders’ summit on support for Ukraine and European security, and held a meeting at the British Embassy in Paris.
It is important that everyone understands – Russia does not seek real peace today and… pic.twitter.com/Al8ka8ieBS
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) March 27, 2025
Zelensky ha anche espresso la necessità di una rappresentanza europea ai negoziati di pace, indicando Francia e Regno Unito come i due paesi che rappresenteranno l'Europa. Ha aggiunto che ci sono molte proposte riguardanti la "forza di rassicurazione", ma ancora poche risposte concrete su come opererà.
La posizione italiana e le dichiarazioni di Mattarella
Il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, in occasione del 102° anniversario di fondazione dell'Aeronautica Militare, ha evidenziato la necessità di un'attenta riflessione sulle nuove sfide geopolitiche:
"Le tensioni globali, la competizione tra potenze per il dominio del mondo, l'inatteso ritorno del conflitto convenzionale in Europa e le nuove minacce ibride stanno alterando il contesto di regole costruito dopo la Seconda guerra mondiale". Ha sottolineato come l'Unione Europea debba prendere decisioni rapide e coordinate per far fronte a queste sfide.

Mattarella ha anche chiarito il ruolo delle Forze Armate italiane, sottolineando che la loro missione è quella di difendere la democrazia e il diritto internazionale, con un approccio di deterrenza e difesa collettiva.
"Le decisioni che l'Europa deve prendere non sono più rinviabili, ma devono essere sempre ispirate a un principio di prudenza e responsabilità", ha dichiarato.
La premier Giorgia Meloni, presente al vertice, ha ribadito il no dell'Italia alla partecipazione diretta a una forza militare in Ucraina, sottolineando invece la necessità di coinvolgere anche gli Stati Uniti nel prossimo summit. Ha inoltre auspicato l'estensione del cessate il fuoco parziale alle infrastrutture civili, con l'obiettivo finale di ottenere una tregua totale.
La posizione prudente dell'Italia è stata accolta con favore dalla Lega, che ha elogiato la linea del governo, sottolineando la necessità di "abbassare i toni e soffocare le pulsioni belliciste".