Dazi, Trump: “Cina ostile, tariffe aggiuntive del 100% dal primo novembre”
Finiti dunque se non l’idillio, almeno la tregua Xi Jinping, è arrivata la “rottura” di The Donald con Pechino dopo la stretta della Cina sull’export di materie prime fondamentali per gli Usa.
Tanto che il presidente Usa ha commentato duramente:
“L’incontro con Xi in Sud Corea non ha più senso, potrei vederlo ma non so”.
E da Washington del resto non è tardata ad arrivare. L’inquilino della Casa Bianca ha infatti annunciato ulteriori dazi del 100% sulla Cina a partire dal primo di novembre.
Lo ha fatto in un post sul suo social Truth, dove Trump ha ha annunciato anche che dal primo novembre imporrà controlli all’export di software essenziale:
“La Cina ha assunto una posizione estremamente aggressiva sul piano commerciale, imponendo estesi controlli alle esportazioni su praticamente tutti i loro prodotti”.
E ancora:
“”Gli Stati Uniti imporranno dazi del 100% sulla Cina, oltre a qualsiasi tariffa che stanno attualmente pagando”.
Quali erano state le mosse della Cina
Vale la pena ricordare, per avere un quadro più completo, che nei giorni scorsi Pechino aveva infatti irrigidito le proprie normative sul mercato delle terre rare.
Nella fattispecie con l’imposizione alle società straniere di ottenere un’autorizzazione governativa per esportare qualsiasi prodotto contenente più dello 0,1 per cento di terre rare sul valore complessivo della merce.
Le terre rare sono componenti essenziali per tecnologie avanzate, tra cui i veicoli elettrici e i sistemi di difesa missilistica.
Ieri, invece, il ministero dei Trasporti aveva annunciato che la Cina imporrà tariffe portuali aggiuntive per ogni viaggio effettuato dalle navi di proprietà o legate agli Stati Uniti a partire dal 14 ottobre.
Il disappunto del presidente Usa, gli scenari
Trump in una disamina più articolata non ha nascosto tutto il suo disappunto e le sue perplessità.
Ad esempio osservando che “non si è mai visto nulla di simile e questa mossa bloccherà i mercati, complicando la vita a tutte le nazioni del mondo inclusa la Cina”.
Tanto che ai sui collaboratori e poi pubblicamente il numero uno degli Stati Uniti ha aggiunto:
“Sono sorpreso per la mossa di Pechino sul fronte commerciale. Siamo stati contattati da altri Paesi che sono molto arrabbiati per questo provvedimento arrivato dal nulla. Lo hanno fatto il giorno in cui abbiamo annunciato la pace in Medio Oriente: mi domando se sia un caso”.
Da qui è nata la possibilità di annullare il suo incontro con Xi Jinping, a margine del summit della Cooperazione economica dell’Asia-Pacifico (Apec) che si terrà il mese prossimo in Corea del Sud.
Vedremo come si evolverà la situazione e se almeno a livello diplomatico e di colloqui bilaterali la tensione di queste ore rientrerà o avrà addirittura ulteriori conseguenze o strascichi.
Le reazioni dei mercati, dal Nasdaq a Tesla
Inevitabili, le reazioni dei mercati, in particolare quello a stelle e strisce.
I mercati azionari statunitensi hanno infatti registrato un brusco calo nella giornata di ieri, venerdì 10 ottobre 2025, appunto dopo il messaggio del presidente Trump su Truth Social.
Lo riferisce l’emittente “Cnbc”, secondo cui le parole del capo della Casa Bianca hanno riacceso i timori di un nuovo deterioramento delle relazioni commerciali tra Washington e Pechino.
L’indice S&P 500 ha perso l’1,5 per cento e il Nasdaq Composite ha registrato un calo analogo, mentre il Dow Jones Industrial Average è sceso di 492 punti, un calo dell’1,10 per cento.
Le dichiarazioni di Trump hanno provocato una reazione immediata sui titoli tecnologici più esposti alle relazioni commerciali con la Cina: Nvidia ha perso oltre il 2,5 per cento, Amd è scesa del 7 per cento e Tesla ha ceduto circa il 2 per cento.