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Elon Musk lascia il DOGE, Trump: "Questo non è un addio"

Trump è intervenuto in conferenza stampa con Musk per salutarlo pubblicamente ma il loro rapporto continuerà in forme diverse

Elon Musk lascia il DOGE, Trump: "Questo non è un addio"
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Con una conferenza stampa congiunta dallo Studio Ovale, il presidente Donald Trump ed Elon Musk hanno segnato ufficialmente la conclusione dell’incarico di quest'ultimo come funzionario speciale del governo a capo del DOGE, il Dipartimento per l’Efficienza del Governo, nato per tagliare sprechi e snellire la macchina amministrativa federale.

Musk: "Continuerò a venire alla Casa Bianca"

È stato il più grande uomo d’affari che il mondo abbia mai avuto”, ha dichiarato Trump, elogiando Musk per aver condotto un “lavoro fantastico” e per aver scoperto “cose incredibilmente stupide e incredibilmente negative” all’interno dell’apparato federale. Secondo il presidente, il contributo dell’imprenditore ha rappresentato un “cambiamento colossale” nella mentalità dei vertici dei dipartimenti federali.

Musk conclude il suo mandato dopo aver ricoperto per 130 giorni – il limite massimo previsto dalla normativa per la figura di “impiegato speciale del governo” – un incarico che gli ha consentito di agire senza sottoporsi ai controlli finanziari tipici dei funzionari pubblici e senza obbligo di disinvestimento dalle sue aziende.

Nel suo messaggio d’addio, Musk ha ringraziato il presidente per l’opportunità di contribuire a ridurre la spesa pubblica, auspicando che la missione del Doge “diventi uno stile di vita per tutto il governo”.

Continuerò a venire qui e a essere amico e consigliere del presidente”, ha affermato Musk durante la conferenza, accennando a un coinvolgimento informale e discontinuo nel futuro dell'iniziativa. Trump ha ribadito: “Questo sarà il suo ultimo giorno, ma non proprio, perché sarà sempre con noi”.

Elon Musk
Elon Musk

Nonostante l’impatto mediatico del Doge, i risultati concreti restano al momento controversi. Alcune proposte del team – come licenziamenti massicci in agenzie federali – sono state bloccate dai tribunali, e l’unico cambiamento strutturale visibile è stato lo smantellamento dell’USAID, l’agenzia per gli aiuti internazionali.

“Forse tra sei mesi, o quasi un anno”, ha detto Trump, “il governo avvierà le procedure per gestire i contratti inutili che Musk ha individuato”. Secondo il presidente, Musk ha già contribuito a cancellarne molti, mentre altri sono ancora in fase di revisione.

La chiave dorata e l'eredità Doge

In segno di riconoscenza, Trump ha consegnato a Musk una grande chiave dorata in una scatola di legno, simbolo riservato a “persone speciali”, affermando che “questa non è la fine del Doge, ma piuttosto l’inizio”. Musk ha rilanciato: “Mi aspetto che questo lavoro possa portare risparmi fino a un trilione di dollari nei prossimi anni”.

Tuttavia, nelle ultime settimane, l’attività di Musk nel governo si era già progressivamente ridotta. Analisti attribuiscono questo distacco a due fattori principali: la necessità di rientrare pienamente alla guida delle sue aziende, colpite da ricadute reputazionali legate al suo coinvolgimento politico, e crescenti tensioni interne all’amministrazione Trump.

Elon Musk

In un’anticipazione di un’intervista per CBS Sunday Morning, Musk ha dichiarato di essere “deluso” dal nuovo disegno di legge sulla spesa promosso da Trump, ritenendolo in contrasto con la missione di contenimento del deficit perseguita dal Doge.

Tra polemiche e prospettive future

Durante la conferenza, Musk ha risposto anche a domande spinose, inclusa quella relativa a un articolo del New York Times che lo accusa di abuso di sostanze durante la campagna elettorale. La sua replica: “Quel New York Times? Andiamo avanti”, ha detto, facendo riferimento a una recente sentenza che ha colpito il quotidiano per la copertura del Russiagate.

Alla domanda su quali siano stati i principali ostacoli al contenimento della spesa pubblica, Musk ha parlato della complessità del lavoro: “Molte volte non riusciamo a trovare nessuno che difenda certe spese, ed è qui che iniziano i problemi”.

Infine, sia Musk che Trump hanno lasciato intendere che la struttura del Doge continuerà ad esistere anche senza la presenza formale dell’imprenditore. “Molti membri del team resteranno al loro posto”, ha assicurato Trump, lasciando aperta la possibilità di un ritorno operativo di Musk in futuro. Lo stesso Musk ha accennato a una possibile proroga della scadenza ufficiale del Dipartimento, fissata a luglio 2026, definendo il comitato “uno spauracchio per i tagli federali”.

Con la conferenza stampa si chiude così un capitolo inedito nella carriera dell’imprenditore più discusso d’America, che da gennaio a maggio 2025 ha vissuto un’intensa ma polarizzante parentesi istituzionale. Tra stime ambiziose, critiche bipartisan e una risonanza pubblica senza precedenti, l’era Musk al Doge si conclude così: con una chiave dorata, molte domande in sospeso, e la promessa – nemmeno troppo velata – di un ritorno.

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