Due anni di guerra, che conto per l'Ucraina: un Paese senza futuro ormai allo stremo
Mancano armi e strumenti di difesa, i bombardamenti sono quotidiani, la Russia ha conquistato i territori più ricchi e la popolazione diminuisce
Due anni di guerra in Ucraina dopo l'attacco russo. Ma al di là delle tempistiche e delle attuali dinamiche del conflitto, com'è la situazione a Kiev, ma soprattutto nelle regioni più decentrate e strategiche del Paese?
Al di là di quella che almeno mediaticamente può apparire come uno stato dell'arte apparentemente non drammatico, la fotografia sull'Ucraina è in realtà decisamente critica.
Anzi, forse le cose non potrebbero andare peggio.
Se non arrivano armi e munizioni al più presto, la Russia potrebbe sfondare da più parti mentre i bombardamenti aerei sono praticamente all'ordine del giorno e hanno colpito recentemente Dnipro e Odessa.
Due anni di guerra, che conto per l'Ucraina
L'economia Ucraina è devastata due anni di conflitto, non solo per i 500 miliardi di dollari di costi delle ricostruzioni che il Paese dovrà affrontare, ma anche perché il 20% del territorio caduto in mano ai russi è quello più ricco di materie prime e risorse su tutto il territorio nazionale, dalle miniere alle centrali nucleari passando per le acciaierie e le coste turistiche della Crimea.
L'Ucraina rischia dunque di non aver più nulla che possa garantire occupazione e generare ricchezza attraverso le attività delle imprese e delle industrie.
L'impoverimento demografico, un Paese senza futuro?
C'è poi la questione anche questa drammatica, dell'impoverimento demografico con sei milioni e mezzo di profughi fuggiti dal paese e tre milioni e mezzo di sfollati.
Dagli oltre 50 milioni di abitanti del 1991 si è passati agli attuali 37 milioni con la constatazione amara e tragica che i giovani, le migliori risorse per il Paese, sono morti o stanno morendo al fronte.
L'ingresso nell'Ue o nella Nato ora è un miraggio
E a questo punto l'ingresso dell'Ucraina nell'Unione Europea o nella Nato appare un'ipotesi quanto mai improbabile.
Il Paese tra l'altro al momento è anche "isolato" sul fronte delle esportazioni. C'è infatti l'ostilità dei contadini polacchi e romeni.
Tutto questo complica non poco la tenuta, tra mille difficoltà, dell'economia ucraina. Anche per questo sembra prendere sempre più corpo lo scenario che veda Mosca portare "allo sfinimento" Zelensky fino alla resa, comunque in ritardo rispetto alle previsioni di Vladimir Putin che, proprio in occasione del primo anniversario del conflitto, aveva previsto la "vittoria della guerra" per il 2023.