Dopo Bucha, Borodyanka: altre fosse comuni. Zelensky invoca un processo come a Norimberga
Ma l'ambasciatore russo nega e accusa l'Occidente e l'Ucraina.
Le immagini devastanti di Bucha, con centinaia di corpi abbandonati per strada o nelle fosse comuni, potrebbero non essere le uniche. A Borodyanka, sempre nell'oblast di Kiev, "il numero delle vittime potrebbe essere ancora più alto", come ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che invoca un processo come a Norimberga per crimini contro l'umanità.
Dopo Bucha, Borodyanka: l'orrore delle fosse comuni
Le immagini di Bucha hanno straziato il mondo. Ma potrebbero presto spuntarne altre: strade e case devastate, civili torturati, uccisi e abbandonati in mezzo alla strada o nelle fosse comuni. A Borodyanka, una delle prime città occupate dai russi (che poi da lì si sono ritirati nei giorni scorsi), gran parte degli edifici sono stati distrutti e si stimano oltre duecento morti tra le macerie. Nelle ultime ore sarebbero stati trovati evidenti segni di torture nei confronti dei civili.
LE IMMAGINI DIFFUSE DA ZELENSKY ALL'ONU (IMMAGINI FORTI)
"Una nuova Norimberga"
E l'indignazione non basta più.
Lo sostiene anche Zelensky, che ha duramente attaccato l'Onu parlando direttamente al Consiglio di sicurezza:
"Dove sono le garanzie che deve dare l'Onu? Dov'è la pace che il Consiglio di sicurezza deve costruire? Il proposito di questa organizzazione è garantire la pace, ma a cosa serve se non riesce a farlo?".
Dopodiché il leader ucraino attacca la Russia e i suoi soldati, che si stanno macchiando di orrendi crimini di guerra, e invoca una nuova Norimberga, paragonando anche le azioni dei soldati di Mosca a quelle dell'Isis. A sostegno di questa sua tesi ha proiettato un video con le immagini strazianti delle vittime.
"Bucha non è un caso isolato, presto purtroppo vedremo le immagini di Mariupol, Kharkiv, Irpin, Dumerka, Motyzin e di tante altre città".
Il negazionismo dell'ambasciatore russo
Dichiarazioni e immagini che hanno colpito tutti. O quasi. Perché poi quando è toccato all'ambasciatore russo all'Onu Vasily Nebenzya, questi ha negato ogni cosa.
"Non ci sono prove o testimoni che quei morti li abbiano fatti i soldati russi, anzi sono stati i nazisti ucraini che il nostro esercito è andato a combattere. Le immagini della guerra sono un gioco geopolitico occidentale per screditare Mosca".
Al via un'indagine
L'Onu intanto valuta l'apertura di un'indagine. Lo hanno chiesto (ma in maniera indipendente) anche Cina e India, storiche "alleate" dei russi. E l'ambasciatrice americana all'Onu, Linda Thomas-Greenfield ha parlato di "rapporti credibili che decine di migliaia di civili ucraini sono stati rapiti e mandati in campi di smistamento per poi essere deportati in Russia. C'è una "montagna di prove" dei crimini di guerra russa".
L'indagine è invece stata già aperta in ucraina su almeno 5.000 crimini di guerra commessi dai russi . Ad annunciarlo è stata la procuratrice generale ucraina, Irina Venediktova, in un briefing a Bucha.
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