Donald Trump può ricandidarsi presidente se ha ispirato l'assalto a Capitol Hill?
La prima udienza pubblica in diretta Tv alla ripresa dei lavori della Commissione ha scatenato un polverone: Trump voleva marciare verso il Campidoglio
Donald Trump può ricandidarsi presidente se ha ispirato l'assalto a Capitol Hill?
A volte ritornano. E promettono di raccontare la "verità". Fa già discutere la nuova piattaforma dell'ex numero uno della Casa Bianca, dal nome appunto "Truth", la verità.
Donald Trump e il giudizio sull'assalto a Capitol Hill
In queste ore, l'uscita dell'ex presidente degli Stati Uniti non poteva non provocare una sorta di terremoto. Perché Trump ha definito così l'assalto a Capitol Hill sulla sua nuova piattaforma social:
"Il più grande movimento nella storia del nostro Paese. La commissione parlamentare non ha speso un minuto per studiare la ragione che ha portato il popolo ad andare a Washington, in numeri enormi, molto più di quanto i giornali abbiano riportato".
Donald Trump, le elezioni "rubate" e Capitol Hill
Una disamina che l'ex inquilino della Casa Bianca ha poi approfondito ulteriormente rievocando appunto i fatti del 6 gennaio 2021 quando a Capitol Hill, la sede del Governo americano a Washington una folla di sostenitori proprio di Trump riuscì ad oltrepassare il cordone di polizia e "assaltare" il palazzo del Campidoglio per contestare il risultato delle elezioni.
Una manifestazione clamorosa proprio nel giorno in cui il Congresso era chiamato a ratificare l'elezione di Joe Biden come 46° presidente degli Stati Uniti.
Ma Trump ha appunto rincarato la dose in queste ore:
"Non è stata solo una protesta, ha rappresentato il più grande movimento della storia del nostro Paese per rendere di nuovo grande l'America. Riguardava elezioni truccate e rubate, e riguardava un Paese che stava per andare all'inferno, e guardate ora il nostro Paese".
La "promessa" di video inediti e nuove testimonianze sul 6 gennaio
Nel frattempo, di fronte a queste esternazioni, la Commissione ha "promesso" video e testimonianze inedite in occasione della ripresa dei lavori e delle udienza pubbliche che saranno trasmesse anche in Tv (la prima appunto ieri).
A quanto pare, video e testimonianze dovranno avvalorare la tesi che in quella giornata fu messo in atto "un tentativo cospiratore" che aveva come obiettivo di "stoppare" il passaggio da presidente a presidente, da Donald Trump a Joe Biden.
Il report degli 007: doveva "marciare" anche Donald Trump
Ma non solo. Particolari "inquietanti" arrivano anche da una relazione redatta dagli 007 americani da dove emerge che il 6 gennaio dello scorso anno, a un certo punto, Donald Trump pensò di andare a Capitol Hill.
Questa narrazione dei fatti, in attesa della diretta Tv, è riportata dal sito americano Politico che cita la testimonianza di Robert Engel, il capo degli 007 incaricati di proteggere l’ex presidente nel periodo successivo alle elezioni presidenziali.
Secondo il capo della sua scorta, Trump manifestò l'idea di andare a Capitol dopo il discorso fatto all’Ellipse, nell’area della Casa Bianca, in cui aveva infiammato i sostenitori, invitandoli a marciare verso il Congresso.
"Andiamo al Capitol", è la frase che l’allora presidente avrebbe pronunciato, mentre erano a bordo dell’auto blindata presidenziale, durante il tragitto verso la Casa Bianca.
Il commento di Biden: "Violata la Costituzione"
E in seguito al terremoto scatenato dalle frasi Trump e dai particolari che stanno emergendo di quella giornata, l'attuale presidente Joe Biden ha commentato:
"L’assalto al Capitol del 6 gennaio 2021 è una chiara e flagrante violazione della Costituzione per ribaltare le elezioni".
Trump può ricandidarsi a presidente?
Il polverone scatenato e il commento di Biden (a dir la verità non certo uno che ultimamente si è affidato alla diplomazia nei suoi interventi) riporteranno ora d'attualità anche il tema della ricandidatura di Donald Trump: potrà farlo? sarà opportuno? Ammesso che non subentrino colpi di scena.
Non da escludere. Basti pensare che l’Fbi ha arrestato il trumpiano Ryan Kelley, uno dei cinque repubblicani in corsa per la carica di governatore del Michigan, con l’accusa di aver partecipato proprio all’assalto del Congresso.
È il primo candidato in una elezione importante ad essere incriminato per i fatti del 6 gennaio 2021.