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Sindromi misteriose, spie, armi nucleari: l'Europa e il mondo giocano alla guerra?

Negli ultimi giorni le cronache hanno visto un susseguirsi di news degne di un film o di un romanzo: e invece è tutto vero.

Sindromi misteriose, spie, armi nucleari: l'Europa e il mondo giocano alla guerra?
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Diplomatici e sindromi misteriose, spie, armi nucleari, navi lanciamine e navi cacciatorpediniere: l'Europa e il mondo giocano alla guerra?

L'Europa e il mondo giocano alla guerra?

Proprio mentre in tutto il mondo si affronta la quarta ondata della pandemia Covid, le notizie che arrivano oggi dall'Europa e dal resto del pianeta fanno venire più di un pensiero.

Le grandi (ma anche quelle meno grandi) "potenze" giocano alla guerra? Pensano seriamente a conflitti bellici. O semplicemente sono alla prese con esercitazioni di (quasi) ordinaria amministrazione?

Dalla Cina a Taiwan, dalla Turchia alla Russia: attenti ai radar

Al momento, non si può dire con certezza quello che sta accadendo realmente. Di certo c'è che i radar di mezzo sono sullo stato di massima allerta e la situazione viene monitorata attentamente dalle intelligence e dai Ministeri della Difesa dei vari Stati.

Non potrebbe essere altrimenti, se si pensa ad esempio alla Cina dove la Marina militare di Pechino ha condotto un'esercitazione con il nuovo cacciatorpediniere missilistico di classe Type 052D "Guilin".

L'esercitazione è avvenuta nei primissimi giorni del nuovo anno, ma è stata resa nota solo oggi.

Il nuovo cacciatorpediniere avrebbe preso parte alle esercitazioni a fuoco vivo in una formazione congiunta, composta dalle fregate Hengyang e Huangshan.

Taiwan pronta a difendersi dalla Cina con navi lanciamine

Dalla Cina a Taiwan dove la Marina ha messo in servizio le prime due navi posamine della flotta Taipei.

Si tratta delle prime due navi posamine della sua flotta, che rafforzeranno la capacità difensiva dell'Isola contro le crescenti pressioni proprio da parte cinese.

Le navi opereranno saranno in grado di disseminare automaticamente un gran numero di mine piccole ma potenti, senza il bisogno di ricorrere alle unità subacquee. Le navi sono armate con cannoni e mitragliatrici.

Guerra, che fermento sulle navi: novità anche per la Turchia

Che ci sia fermento sulle navi è dimostrato dalle novità che arrivano anche dalla Turchia.

Qui, il presidente Erdogan e la Marina Militare hanno potuto "battezzare" la sua prima nave spia, la Tcg Ufuk, adibita all'addestramento e alle operazioni di intelligence.

Alla descrizione della nave ci ha pensato lo stesso Erdogan al porto di Istanbul:

"E' una nave sviluppata e prodotta interamente tramite compagnie e risorse nazionali. La Turchia è tra le dieci nazioni al mondo in grado di progettare e costruire in maniera indipendente le proprie navi da guerra"

Una nave...instancabile, occhi e orecchie della Turchia in mare

La Tcg Ufuk è dotata di un sistema elettronico di ultima generazione. Può navigare in mare aperto ininterrottamente per 45 giorni, anche in condizioni climatiche non ottimali, a una velocità di 18 nodi, più di 33 chilometri orari. Ha una piattaforma in grado di ospitare un elicottero di dieci tonnellate.

Eloquente, l'integrazione della descrizione da parte ancora di Erdogan:

"Questa nave sarà gli occhi e le orecchie della Turchia in mare"

Guerra "fredda" Russia e Stati Uniti, occhio al nucleare

In questa fotografia, degna di un romanzo di spy story in stile John Le Carré, non potevano mancare loro: Russia e Stati Uniti.

Mosca potrebbe infatti spostare le sue armi nucleari "piazzandole" non lontano dalle coste americane, ricreando uno scenario che rievoca la crisi dei missili cubani del 1962 che ispirarono film e romanzi, nonché l'intervento risolutore di Papa Giovanni XXIII.

Tutto nasce dalla delicata questione che vede protagoniste Russia, Ucraina e Nato.

Nei mesi scorsi, commentando l'allargamento del fronte occidentale e della Nato all'Ucraina, Putin aveva sottolineato come inaccettabile che dei missili potessero di fatto raggiungere il Cremlino in pochi minuti.

Ed ecco allora che è pronto a "dar pan per focaccia" a Washington e agli States.

I diplomatici e la sindrome dell'Avana

Infine, ma non da ultimo, e questa volta forse ancor di più in stile John Le Carrè, c'è la questione spinosa e misteriosa della sindrome dell'Avana.

In questi ultimi giorni, infatti, altri quattro diplomatici di Stati Uniti e Canada sono stati colpiti da tale sindrome tra le città di Ginevra, in Svizzera, e Parigi, in Francia.

Più in generale nel corso degli ultimi cinque anni sono stati segnalati circa 200 casi clinici, che rappresentano ancora uno dei più grandi misteri della medicina moderna.

Si teme infatti che dietro i malori riferiti dai dipendenti di ambasciate e consolati a stelle e strisce ci possano essere attacchi di Paesi nemici.

Cos'è la sindrome dell'Avana

Avvertiti per la prima volta da diplomatici a Cuba nel 2017 si tratta di forti ronzii nelle orecchie, testa pesante, emicrania. La teoria di cui si parla più spesso in relazione alla sindrome dell’Avana è quella di armi soniche (prodotte da Russia, Cina o dagli stessi Stati Uniti) che utilizzano le tecnologie delle radiofrequenze pulsate e delle microonde.

Altre ipotesi parlano addirittura di un laser che viene indirizzato verso le "vittime", un'altra ancora di un particolare e fastidiosissimo grillo che vivrebbe solo a...Cuba.

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