VIA AI NEGOZIATI

Dialogo Iran-Usa, a Roma il secondo round dei colloqui sul nucleare

"L’Italia sostiene con convinzione la mediazione dell’Oman fra Usa e Iran" ha affermato il ministro degli Esteri Antonio Tajani

Dialogo Iran-Usa, a Roma il secondo round dei colloqui sul nucleare
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È arrivata nella mattina di oggi - sabato 19 aprile 2025 - a Roma la delegazione iraniana guidata dal ministro degli Esteri e capo negoziatore Abbas Araghchi, per partecipare al secondo round di colloqui indiretti con gli Stati Uniti sul programma nucleare di Teheran. L’incontro, ospitato nella Capitale su proposta del ministro degli Esteri dell’Oman Badr Albusaidi, vede la partecipazione anche dell’inviato speciale statunitense Steve Witkoff.

Via ai negoziati: "Iran chiede chiarezza a Usa"

Secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa iraniane, Araghchi è atterrato a Roma intorno alle 7 del mattino. Un filmato diffuso dalla televisione di Stato iraniana mostra il diplomatico mentre scende dall’aereo, affiancato dalla delegazione che parteciperà ai negoziati.

Ismael Baghaei

Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei, ha sottolineato su X l’impegno costante di Teheran nella ricerca di soluzioni diplomatiche.

"L'Iran ha sempre dimostrato, con buona fede e senso di responsabilità, il suo impegno nei confronti della diplomazia come mezzo civile per risolvere i problemi, nel pieno rispetto degli alti interessi della nazione iraniana". Baghaei ha inoltre ribadito che i colloqui di oggi, mediati ufficialmente dall’Oman, mirano a ottenere un "accordo equo, vincolante e sostenibile".

Il round di negoziati si è aperto alle 10:30 ora italiana. Baghaei ha però ammonito gli Stati Uniti per le "posizioni contraddittorie" espresse da alcuni funzionari nei giorni scorsi, richiedendo maggiore chiarezza da parte americana sulle reali intenzioni di Washington.

Tajani: "Italia sostiene mediazione Oman"

Parallelamente, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha avuto un incontro con il mediatore omanita Albusaidi, esprimendo pieno sostegno alla sua opera diplomatica: "L’Italia sostiene con convinzione la mediazione dell’Oman fra Usa e Iran" ha affermato Tajani, sottolineando il ruolo del dialogo nella stabilità del Medio Oriente.

"Le richieste dell’Iran, inclusa la rimozione delle sanzioni, sono chiare. Tuttavia, ci aspettiamo spiegazioni sulle ambiguità statunitensi".

Il capo della Farnesina dovrebbe incontrare anche separatamente Araghchi e Witkoff nel corso della giornata, oltre ad avere un colloquio telefonico con il direttore generale dell'AIEA (Agenzia internazionale per l'energia atomica), Rafael Grossi.

I colloqui in corso a Roma rappresentano la continuazione di quelli tenutisi lo scorso 12 aprile 2025 a Mascate, in Oman, considerati da entrambe le parti "costruttivi". Tuttavia, restano molti nodi da sciogliere. Araghchi, parlando da Mosca poco prima del suo arrivo in Italia, ha ribadito che l’Iran "non è ancora pronto a contatti diretti con i negoziatori americani", denunciando allo stesso tempo "richieste irrealistiche" da parte di Washington.

La disponibilità della Russia e la posizione degli Usa

La Russia, dal canto suo, ha espresso disponibilità a sostenere il processo negoziale. Il ministro degli Esteri Serghei Lavrov ha dichiarato.

Sergei Lavrov
Sergei Lavrov

"Siamo pronti ad agevolare il processo verso un’intesa fra Teheran e Washington, purché rimanga centrato esclusivamente sulle questioni nucleari, evitando l’inserimento di temi estranei".

Secondo fonti citate da Reuters, Teheran sarebbe disposta a ridurre il livello di arricchimento dell’uranio, ma solo a fronte di una garanzia formale da parte degli Stati Uniti, in particolare del presidente Donald Trump, ovvero che Washington non si ritirerà nuovamente dall’accordo, come avvenuto nel 2018. L’Iran ha inoltre ribadito di non voler discutere il proprio programma missilistico, considerandolo estraneo al dossier nucleare.

In parallelo ai colloqui, si registrano anche manovre diplomatiche meno ufficiali: Steve Witkoff avrebbe incontrato a Parigi, alla vigilia del summit, il capo del Mossad David Barnea e il ministro israeliano per gli Affari Strategici Ron Dermer, nel tentativo di calibrare la posizione americana in vista del vertice romano. Secondo Axios, l’incontro si è concentrato proprio sul negoziato con Teheran. Il New York Times ha inoltre riportato che gli Stati Uniti avrebbero bloccato un imminente attacco israeliano contro le infrastrutture nucleari iraniane, previsto per maggio.

Abbas Araghchi e Rafael Grossi

Nonostante l’atmosfera tesa, la scelta di Roma come sede dei colloqui è stata accolta positivamente dalle parti.

"Una pace duratura nasce da un dialogo onesto tra le nazioni, non dall'imposizione della forza", ha scritto ancora Baghaei, lanciando un appello a un confronto sincero e rispettoso.

L’incontro di oggi sarà cruciale per capire se le due nazioni sapranno avvicinare le proprie posizioni o se, ancora una volta, prevarranno le incomprensioni e gli interessi contrapposti. Roma diventa così, almeno per un giorno, la capitale della diplomazia sul nucleare iraniano.

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