Dazi, Trump firma: regge l'accordo con l'Ue sul 15%. Le tariffe per gli altri Paesi
Aumentano le tariffe per Svizzera e Canada, accordo per una proroga di 90 giorni col Messico
Un rappresentante della Commissione Ue ieri, alla vigilia della firma, lo aveva detto:
E così è stato. Nella notte il presidente degli Stati Uniti ha firmato l'ordine esecutivo sulle nuove tariffe doganali. Si va da un minimo del 10% a un massimo del 41%, contro la Siria.
I dazi non entrano in vigore oggi, ma tra una settimana, il 7 agosto e fino a quel momento rimarranno al livello attuale.
President Trump Signs an Executive Order, July 31, 2025 https://t.co/LKhjibASo0
— The White House (@WhiteHouse) July 31, 2025
Dazi, Trump firma: regge l'accordo con l'Ue sul 15%
Regge, dunque, l'accordo preso in Scozia con Ursula von der Leyen (mentre aumentano i dazi a Canada, 35%, e Svizzera, 39%). Ora la partita si sposta sulle possibilità di esenzione per decine e decine di prodotti.
I dazi non entreranno però in vigore da subito, come aveva annunciato il tycoon, ma ci vorranno alcuni giorni per consentire all'Agenzia per le dogane e la protezione delle frontiere di aggiornare i dazi in base alle nuove disposizioni.
Le tariffe per gli altri Paesi
Nella nota, poi i dazi anche per gli altri Paesi. Stabili quelli per la Gran Bretagna al 10%, mentre scendono le tariffe per Taiwan, al 20%. E poi Pakistan al 19%, Israele, Islanda, Norvegia, Figi, Ghana, Guyana ed Ecuador saranno tra i Paesi con dazi doganali del 15% e la Svizzera al 39%. E, dopo la minaccia alla nazione africana del Lesotho di tariffe al 50%, è stato stabilito che le merci del Paese saranno "tassate" al 15%.
Vengono invece aumentati dal 25% al 35% i dazi al Canada "per affrontare efficacemente l'emergenza attuale", ha dichiarato la Casa Bianca.
L'accordo col Messico
Trump ha poi annunciato invece una proroga di 90 giorni per il Messico:
"Ho appena concluso una conversazione telefonica con la presidente del Messico, Claudia Sheinbaum, che si è rivelata molto proficua, in quanto ci stiamo conoscendo e comprendendo sempre di più. Le complessità di un accordo con il Messico sono in qualche modo diverse rispetto ad altre nazioni, a causa sia dei problemi che delle risorse derivanti dal confine. Abbiamo concordato di prorogare, per un periodo di 90 giorni, esattamente lo stesso accordo che avevamo in precedenza, ovvero che il Messico continuerà a pagare una tariffa del 25% sul Fentanyl, una tariffa del 25% sulle automobili e una tariffa del 50% su acciaio, alluminio e rame".
"Inoltre, il Messico ha accettato di porre fine immediatamente alle sue numerose barriere commerciali non tariffarie. Parleremo con il Messico nei prossimi 90 giorni con l'obiettivo di firmare un accordo commerciale entro i 90 giorni, o anche più a lungo".