EUROPA/USA

Dazi, Trump "corteggia" Meloni: "Mi piace molto, sui dazi nei confronti dell'Italia vedremo..."

Telefonata di fuoco invece fra il tycoon e la premier danese sulla questione Groenlandia

Dazi, Trump "corteggia" Meloni: "Mi piace molto, sui dazi nei confronti dell'Italia vedremo..."
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Donald Trump strizza ancora l'occhio a Giorgia Meloni e (forse) all'Italia. Ma sarà davvero così?

Di certo, la questione ha un suo peso perché sul tavolo ci sarebbero i dazi che gli Stati Uniti vorrebbero introdurre sui prodotti che arrivano da "fuori".

Sotto la lente in questo caso ci sono le importazioni dall'Europa, Italia compresa.

Gli Usa, i dazi, l'Europa e l'Italia: cosa deciderà "The Donald"?

Chiaro che a interessarci direttamente è la nostra situazione con uno sguardo "allargato" al resto d'Europa in un'ottica di sempre più condivisione e unione che si vorrebbe imprimere da Strasburgo e Bruxelles all'Ue secondo i dettami e gli obiettivi dei "padri fondatori".

Ma tant'è. Per il momento concentriamoci sul nostro Paese. Ed ecco allora che l'uscita del presidente Usa (tra l'altro a precisa domanda della giornalista Mediaset Maria Luisa Rossi Hawkins) è destinata a far discutere.

"Meloni mi piace molto, sui dazi vedremo..."

Durante un punto stampa del nuovo numero uno della Casa Bianca, la giornalista del Tg5 (il passaggio è stato poi trasmesso nell'edizione di ieri delle 20 del telegiornale) ha chiesto appunto come intendono muoversi gli Stati Uniti nei confronti del nostro Paese:

"Concederete un break all'Italia sui dazi?"

E Trump ha risposto così:

"Dazi all'Italia? Vedremo. Meloni mi piace molto, vediamo cosa succede!".

Le proposte che arriveranno dall'Italia

Nel frattempo, emergono quelle che potrebbero essere le proposte che l'Italia avrebbe intenzione di mettere sul tavolo.

O almeno una prima idea è stata lanciata nel pomeriggio di ieri, venerdì, 24 gennaio 2025, dal portavoce di Forza Italia al Parlamento, Raffaele Nevi:

Raffaele Nevi, Forza Italia
Raffaele Nevi, Forza Italia

"Dobbiamo confrontarci con gli Stati Uniti d'America e fare la nostra parte su alcuni temi fondamentali, questo per riuscire magari a convincerli ad evitare alcune scelte, ad esempio l'imposizione di dazi. Dobbiamo instaurare quindi un dialogo costruttivo con la nuova amministrazione americana, che sta segnalando temi sui quali vuole discutere, dal cambiamento climatico alle politiche per la sanità, fino alle questioni che riguardano la reciprocità nel commercio mondiale. Penso che la cosa da fare sia costruire insieme ai nostri partner europei una proposta da sottoporre agli Stati Uniti sulla quale trattare, accordarsi e costruire relazioni commerciali ancora più forti".

Il caso Groenlandia, la telefonata di fuoco tra Trump e la premier danese

Nel frattempo, dopo che sempre ieri Trump ha rilanciato di annettere il Canada come 51° Stato americano, è ritornata prepotentemente d'attualità anche la questione della Groenlandia. E' accaduto a fronte di una vera e propria telefonata di fuoco tra la premier danese Mette Frederiksen e lo stesso Trump.

La presidente della Danimarca senza troppi giri di parole ha ribadito al presidente Usa:

Mette Frederiksen, presidente della Danimarca

"La Groenlandia non è in vendita!".

Eppure Donald Trump ha insistito sulla serietà della sua intenzione a prendersi la Groenlandia durante il colloquio telefonico che secondi fonti ufficiali risalirebbe alla scorsa settimana.

Il presidente americano avrebbe parlato con per 45 minuti con Frederiksen ma quest'ultima avrebbe appunto ribadito che la più grande isola al mondo "non è in vendita".

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