GUERRA COMMERCIALE

Dazi: oggi telefonata fra Trump e Xi Jinping, ma un accordo con la Cina è improbabile

La telefonata arriva in un clima teso, dopo il fallimento della tregua commerciale. Tra i temi più sensibili c’è anche la questione Taiwan

Dazi: oggi telefonata fra Trump e Xi Jinping, ma un accordo con la Cina è improbabile
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È attesa nelle prossime ore la telefonata tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il suo omologo cinese Xi Jinping, un appuntamento definito cruciale sia dal punto di vista politico che economico. La notizia è stata confermata alla CNN da fonti della Casa Bianca, mentre già tre giorni fa la CNBC aveva anticipato che il colloquio sarebbe avvenuto “entro la fine della settimana”. Anche il segretario al Tesoro Scott Bessent ha ribadito ai media americani che la chiamata tra i due leader sarebbe avvenuta “molto presto”.

Il contesto in cui avverrà il contatto telefonico è quello di forti tensioni commerciali tra le due maggiori potenze economiche del mondo. Trump ha firmato un ordine esecutivo che porta al 50% le tariffe sull’importazione di acciaio e alluminio, raddoppiando i precedenti dazi del 25%. La misura, entrata in vigore alla mezzanotte ora statunitense, ha aperto un nuovo capitolo della guerra commerciale americana, alimentando ulteriormente le frizioni con Pechino.

Un accordo difficile

Trump ha commentato la situazione in un post sul suo social Truth, affermando egli stesso di come sarà molto complicato trovare un accordo.

"Mi piace il presidente Xi della Cina, l'ho sempre fatto e lo farò sempre, ma è MOLTO DURO ED ESTREMAMENTE DIFFICILE DA FARE UN ACCORDO!!!".

Una dichiarazione che lascia presagire scarse probabilità di successo per un’intesa a breve termine. Il segretario al Tesoro Bessent ha dichiarato che i colloqui sono “un po’ in stallo”, mentre fonti della Casa Bianca hanno indicato che la telefonata potrebbe rappresentare un tentativo dei leader di “pesare” le rispettive posizioni. Trump e Xi non si parlano direttamente da gennaio, poco prima che il presidente americano iniziasse il suo secondo mandato.

Le accuse reciproche

La telefonata arriva in un clima teso, dopo il fallimento della tregua commerciale negoziata a maggio a Ginevra, che prevedeva una sospensione di 90 giorni della maggior parte delle tariffe. Gli Stati Uniti accusano la Cina di non aver rispettato i termini dell’accordo, in particolare riguardo alle esportazioni di terre rare e alla mancata apertura del mercato tecnologico. Pechino ha rigettato le accuse, definendole “false”, e ha lamentato le “misure negative” adottate da Washington.

Xi Jinping, presidente della Cina
Xi Jinping, presidente della Cina

La Cina ha inoltre criticato duramente gli Stati Uniti per le limitazioni imposte all’accesso alla tecnologia avanzata, oltre alla revoca dei visti per studenti cinesi annunciata dalla Casa Bianca. Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, in un incontro con il nuovo ambasciatore americano a Pechino David Perdue, ha chiesto agli Stati Uniti di “creare le condizioni necessarie affinché le relazioni sino-americane tornino sulla buona strada”. Perdue ha confermato che le priorità americane rimangono il commercio, il fentanyl e l’immigrazione illegale.

Tra i temi più sensibili c’è anche Taiwan. Il capo del Pentagono ha recentemente avvertito di un possibile intervento militare cinese, aumentando le tensioni. La Cina, dal canto suo, teme mosse provocatorie da parte americana, motivo per cui – secondo alcuni analisti – Pechino avrebbe cercato di assicurarsi che il colloquio tra i due leader avvenga in un clima di prevedibilità e senza sorprese.

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Donald Trump

Nonostante la volontà dichiarata di mantenere i canali di comunicazione aperti, un vero accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina appare dunque oggi altamente improbabile. Le reciproche accuse, le sanzioni incrociate e la mancanza di fiducia rendono la strada estremamente difficile. La telefonata tra Trump e Xi potrebbe rappresentare un primo passo verso il disgelo, ma le differenze profonde continuano a complicare qualsiasi ipotesi di intesa duratura.

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