Donald Trump ha annunciato una nuova ondata di dazi che dovrebbe entrare in vigore dal 1° ottobre: il 100% sulle importazioni di farmaci di marca e brevettati (salvo per le aziende che apriranno stabilimenti negli Stati Uniti), il 50% sui mobili da cucina e bagno, e il 25% sui camion pesanti. Una mossa che ha immediatamente sollevato preoccupazioni a Bruxelles, soprattutto per il settore farmaceutico.
Gill: “Non saranno applicate tariffe più elevate”
La Commissione europea ha reagito ricordando i termini dell’accordo raggiunto con Washington a fine luglio.
“Il limite tariffario globale del 15% per le esportazioni dell’Ue rappresenta una polizza assicurativa che garantisce agli operatori economici Ue che non saranno applicate tariffe più elevate”, ha dichiarato Olof Gill, portavoce della Commissione responsabile per il commercio.

Secondo l’intesa, infatti, gli Stati Uniti si sono impegnati a garantire che “l’aliquota tariffaria applicata ai prodotti originari dell’Unione Europea su farmaceutici, semiconduttori e legname non superi il 15%“. Una clausola che rende l’Ue l’unico partner commerciale ad aver ottenuto tale garanzia.
Gill ha sottolineato che Bruxelles e Washington “continuano a impegnarsi per l’attuazione degli impegni della dichiarazione congiunta, esplorando al contempo ulteriori ambiti per esenzioni tariffarie e una più ampia cooperazione“.
Tra l’incertezza l’UE ostenta sicurezza
Resta però un’incertezza: non è chiaro se i nuovi annunci di Trump siano collegati o meno alle verifiche in corso ai sensi della sezione 232 del Trade Expansion Act del 1962, che conferisce al presidente Usa ampi poteri discrezionali sui dazi quando le importazioni sono considerate una minaccia per la sicurezza nazionale.
In attesa di chiarimenti da Washington, Bruxelles ostenta sicurezza: per ora, l’Ue ritiene che il tetto del 15% stabilito dall’accordo di luglio rappresenti una tutela sufficiente a proteggere gli operatori europei dal rischio di nuove barriere commerciali più pesanti.