A Coimbra

Dazi, Draghi e Mattarella svegliano l'Europa: "Non bisogna dormire"

Il presidente ha parlato anche di difesa europea: "Oggi siamo in ritardo, in rincorsa rispetto agli eventi e dobbiamo, di conseguenza, avvertirne l'urgenza"

Dazi, Draghi e Mattarella svegliano l'Europa: "Non bisogna dormire"
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Il tema dei dazi, seppur passato un po' in secondo piano negli ultimi giorni, continua a tenere banco. E ne hanno parlato oggi, mercoledì 14 maggio 2025, a Coimbra, in Portogallo, sia il presidente Sergio Mattarella che l'ex premier Mario Draghi, che hanno voluto dare una "sveglia" all'Europa.

Dazi, Draghi e Mattarella svegliano l'Europa

Primo a parlare è stato Draghi, che non ha usato mezzi termini:

"Con i dazi siamo a un punto di rottura. Servirà un accordo con gli Usa, ma non sarà come prima".

Poi, l'appello diretto all'Europa:

"Essendo una grande economia l'Ue è fortemente aperta al commercio. Questa apertura aumenta notevolmente l'esposizione della nostra crescita e dell'occupazione alle misure politiche dei nostri partner commerciali e ai cicli politici che hanno origine al di fuori dell'Europa. La nostra esposizione principale è verso gli Stati Uniti. Ciò significa che se la domanda statunitense dovesse indebolirsi, anche le importazioni dei nostri partner dall'Europa diminuirebbero. Le analisi della Bce mostrano che, in caso di shock al Pil statunitense, questi effetti indiretti sull'area dell'euro sarebbero addirittura superiori a quelli diretti".
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​"Le recenti azioni dell'Amministrazione statunitense avranno quindi sicuramente ripercussioni sull'economia europea. E anche se le tensioni commerciali dovessero attenuarsi, l'incertezza rischia di persistere e di frenare gli investimenti in tutto il settore manifatturiero dell'Ue".

Mattarella: "Nessun dorma"

A seguire le parole di Mattarella, che ha voluto dare un'ulteriore "scossa" all'Europa.

"Di fronte a sfide impegnative, è un dovere restare ottimisti, poiché le fondamenta sono solide. E'  urgente, direi prioritario, che l’Europa agisca, perché stare fermi non è più un’opzione".

Poi, citando Puccini, ha lanciato il monito:

"Nessun dorma".

"Occorre mettere in campo misure efficaci e allo stesso tempo ambiziose. Ne cito una, che nella sua attualità ed urgenza ben esemplifica le conseguenze dell'inazione e delle ingiustificate ritrosie a procedere lungo il cammino dell'integrazione: la difesa comune europea. Gli Stati membri ne discutono da oltre settant'anni. E non è difficile immaginare quale sarebbe oggi la condizione dell'Unione, di fronte al mutato contesto geopolitico, se avessimo scelto a suo tempo di compiere quel salto di qualità politico nel processo di integrazione. Oggi siamo in ritardo, in rincorsa rispetto agli eventi e dobbiamo, di conseguenza, avvertirne l'urgenza".

"Dobbiamo lavorare insieme per un'Europa più competitiva, tecnologicamente avanzata e quindi più sicura, capace di ridurre le sue dipendenze strategiche ma senza pregiudicare la tela di fondo di un ordine internazionale fondato sul libero commercio".

 

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