Conflitto occulto

Cyber-guerra: la Cina appoggia la Russia con 200 account fake scoperti su Twitter

I post di questi account sono stati condivisi 47 volte da 8 profili istituzionali cinesi...

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In tempi di social media, il conflitto bellico corre anche su campi esterni rispetto a quello del fronte. Le piattaforme social, infatti, rappresentano oggi gli strumenti più congeniali per trasmettere messaggi, ideologie o anche semplicemente per informare sugli ultimi aggiornamenti della guerra. Sfortunatamente, nel marasma dell'informazione sulla Rete, non è sempre fattibile incrociare le fonti e evitare di incappare in fake news e disinformazione.


A testimonianza di ciò c'è la recente scoperta dell'Institute for Strategic Dialogue che, tramite un'analisi di alcuni contenuti ipoteticamente fasulli pubblicati su Twitter, ha individuato 200 account fake cinesi che appoggiano la retorica russa sul conflitto in Ucraina. Una rivelazione che, scavando più in profondità, evidenzierebbe la strategia di una vera e propria cyber-guerra mossa dal governo Cinese.

Su Twitter scoperti 200 account fake cinesi che appoggiano la Russia

La Cina è già in guerra, almeno sui social. Una ricerca dell'Institute for Strategic Dialogue ha scoperto circa 200 account fake riconducibili a Pechino che su Twitter stanno appoggiando la retorica russa sul conflitto in Ucraina. L'aspetto più notevole (e forse sconcertante) è che i post di questi account sono stati condivisi 47 volte da 8 profili istituzionali cinesi che li hanno così offerti ai loro quasi 320mila followers.

Account fake: come si è fatto a scoprirli

Ma com'è stato possibile capire che si è trattato di account fake? Vediamo qui di seguito alcune ricorrenze simili:

  • I profili innanzitutto usano come foto immagini stock, spesso già utilizzate in account poi cancellati o bloccati.
  • Hanno biografie che seguono tutte il medesimo schema, tanto che probabilmente, per un errore, in uno di questi account le indicazioni del template sono rimaste visibili.
  • Usano traduttori approssimativi con la parola Coronavirus che, per esempio, diventa "Crown Virus".
  • Infine agiscono contemporaneamente in maniera coordinata. Ad esempio, uno dei tweet è stato condiviso da sette account del gruppo nel giro di tre minuti, quattro di questi sette account sono stati creati lo stesso giorno e due di quest'ultimi addirittura nello stesso minuto.

I temi trattati sono sempre gli stessi: "La Nato ha creato le premesse della guerra in Ucraina", "L'Occidente ha abbandonato Kiev e farebbe lo stesso con Taiwan" e ancora "Washington finanzia bio-laboratori nell'Est Europa allo scopo di creare nuove armi chimico-batteriologiche".

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L'Information War tutt'altro che improvvisata. Il grafico sottostante ne è la dimostrazione: qui viene indicata la frequenza con cui gli account del network hanno utilizzato la parola "Ucraina" negli ultimi mesi. Come si può constatare, il numero delle citazioni comincia a crescere considerevolmente già il 13 febbraio 2022, undici giorni prima dell'invasione.

La frequenza con cui gli account fake cinesi hanno usato la parola "Ucraina" negli ultimi mesi

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