Crollano due ponti ferroviari in Russia: almeno sette morti. Indagini in corso per atti di terrorismo
Il primo crollo è avvenuto a Bryansk mentre transitava un treno passeggeri. Un secondo ponte ferroviario è crollato nella regione di Kursk

Nella notte tra sabato 31 maggio e domenica 1° giugno sono crollati due ponti ferroviari in due regioni della Russia occidentale provocando almeno sette morti e 69 feriti, tra cui tre bambini. Le autorità russe sospettano che le esplosioni che hanno causato i crolli siano il risultato di atti di sabotaggio deliberati, legate al conflitto in corso tra Russia e Ucraina, ora formalmente indagati come atti di terrorismo.
Il primo crollo a Bryansk
Il primo incidente è avvenuto intorno alle 22:44 ora locale (21:44 in Italia) del 31 maggio nella regione di Bryansk, vicino al confine con l’Ucraina, lungo il tratto ferroviario tra Vygonichi e Pilshino. Un ponte ferroviario è crollato proprio mentre transitava un treno passeggeri in viaggio da Klimov a Mosca con 388 persone a bordo. Il convoglio è deragliato, schiacciato dai detriti del ponte precipitato.
Im on the ground in Bryansk Russia. I managed to get access to the site.
Exclusive footage.
7 dead. Dozens injured, including children.
Utter devastation. pic.twitter.com/26Pp3HwBTq
— Chay Bowes (@BowesChay) June 1, 2025
Secondo quanto riferito dal governatore regionale Aleksandr Bogomaz e dall'agenzia russa Ria Novosti, il crollo sarebbe stato causato da un'esplosione. Le immagini diffuse dalla procura dei trasporti mostrano carrozze ribaltate e detriti sparsi sulla linea ferroviaria, mentre i soccorritori lavoravano per estrarre i passeggeri intrappolati.

Tra le vittime si contano l’autista di un camion che transitava sul ponte al momento dell’esplosione e diversi passeggeri. Tre bambini, incluso un neonato, sono rimasti gravemente feriti. Complessivamente, 69 persone sono rimaste ferite. Sul posto sono intervenuti circa 180 soccorritori con 60 mezzi.
Il secondo crollo: locomotiva in fiamme a Kursk
Poche ore dopo, intorno alle 3:00 del mattino (2:00 in Italia) del 1° giugno, un secondo ponte ferroviario è crollato nella regione di Kursk, nel distretto di Zheleznogorsk. In questo caso è stata coinvolta una locomotiva di un treno merci che stava attraversando il ponte. Il mezzo è precipitato sulla sottostante autostrada Trosna-Kalinovka e ha preso fuoco. L’intero equipaggio dei macchinisti è rimasto ferito e trasportato d'urgenza in ospedale. Fortunatamente, in questo secondo episodio non si registrano vittime.
Another bridge has collapsed in #ruZZia — this time in #Kursk region. The collapse occurred at the 48th kilometer of the Trosna-Kalynivka route while a freight locomotive was passing over it. One of the train drivers sustained leg injuries, according to katsap media. pic.twitter.com/VoVHDrw5tM
— Aurora Borealis 🤫 (@aborealis940) June 1, 2025
Il governatore ad interim della regione di Kursk, Aleksandr Khinshtein, ha confermato che il crollo è stato causato da un'esplosione. Le autorità russe hanno parlato di un'“interferenza illegale nelle operazioni di trasporto”, mentre la Commissione investigativa ha classificato l'accaduto come un attacco terroristico.
Indagini in corso: ipotesi terrorismo
La portavoce del Comitato investigativo russo, Svetlana Petrenko, ha dichiarato che entrambi i crolli sono da attribuire a esplosioni e che sono indagati come atti di terrorismo. Secondo quanto riportato dall’agenzia Interfax, il presidente Vladimir Putin è stato tenuto costantemente aggiornato durante la notte con rapporti del Ministero per le emergenze e dell’FSB.
Nel frattempo, i media russi e canali Telegram locali suggeriscono che nei pressi del ponte crollato a Bryansk siano stati trovati frammenti di un ordigno, rafforzando l’ipotesi dell’attentato. Il post ufficiale delle Ferrovie di Mosca, che parlava inizialmente di “interferenze illegali”, è stato poi rimosso.

In un contesto già altamente instabile, il gruppo partigiano filo-ucraino Atesh ha annunciato di aver condotto un'operazione di sabotaggio in una zona occupata della regione di Donetsk, in Ucraina, colpendo la linea ferroviaria Volnovakha-Mariupol. Secondo quanto riferisce il Kyiv Independent, il sabotaggio avrebbe interrotto una linea logistica usata dall’esercito russo per il trasporto di carburante, munizioni ed equipaggiamento verso la prima linea.
Anche se non vi è al momento un collegamento diretto tra questi atti e i crolli di Bryansk e Kursk, il tempismo e le modalità degli incidenti hanno sollevato seri sospetti. Le indagini sono in corso, ma l'ipotesi dell’azione coordinata appare sempre più concreta agli occhi delle autorità russe.