Contatti serrati

Cremlino: "Presto un vertice tra Putin e Trump" (ma Europa e Cina potrebbero essere escluse)

Mosca vuole fare in fretta: "Hanno molte cose da dirsi"

Cremlino: "Presto un vertice tra Putin e Trump" (ma Europa e Cina potrebbero essere escluse)
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La via per i colloqui di pace in Ucraina è tracciata, e ora anche Mosca sembra avere fretta. Dopo la telefonata tra il presidente russo Vladimir Putin e Donald Trump, il Cremlino parla di contatti avviati per un vertice che potrebbe presto tenersi in Arabia Saudita.

Ma l'impressione è che Mosca (e forse anche Washington) voglia rendere questo incontro un tête-à-tête, escludendo non soltanto l'Ucraina, ma anche l'Europa e la Cina, che nelle ultime ore sta lanciando la propria "candidatura" per svolgere un ruolo importante nelle trattative.

La Russia vuole presto un vertice Putin-Trump

A parlare, come sempre, è il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall'agenzia Ria Novosti:

"Occorre organizzare velocemente un incontro tra Donald Trump e Vladimir Putin perché i due hanno molto di cui parlare, ma al momento è impossibile fornire una data perché il lavoro per organizzare il vertice comincerà in questi giorni".

Peskov ha poi definito prematuro parlare di un ruolo dell'Europa nei negoziati.

Medvedev picchia duro sull'Europa: "E' debole e inutile"

Pesante - come spesso accaduto nei confronti dell'Europa - il commento all'agenzia Tas del vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev.

"La vecchia zitella frigida Europa è pazza di gelosia e rabbia. Non è stata avvisata della chiamata Putin-Trump e non è stata consultata sul suo contenuto o sulle dichiarazioni successive. Questo mostra il suo vero ruolo nel mondo. Non c'è da stupirsi, il tempo dell'Europa è passato. È debole, brutta e inutile".

E la Cina?

Se l'Europa potrebbe essere esclusa, lo stesso destino potrebbe capitare anche alla Cina, che negli ultimi giorni sta spingendo per avere un ruolo nella partita. I funzionari cinesi - come racconta il Wall Street Journal - da settimane starebbero dialogando con lo staff di Trump per far in modo che anche Pechino possa dire la sua sui negoziati.

L'Europa e gli stessi Stati Uniti, però, guardano con circospezione alle mosse del Dragone. Non è un segreto che Xi Jinping abbia ottimi rapporti con la Russia (a maggio è stata annunciata la sua presenza in Piazza Rossa per le celebrazioni dell'ottantesimo della fine della Seconda Guerra Mondiale) e che, nonostante le richieste arrivate da più parti durante il conflitto di mediare con Putin, abbia per tutto questo tempo continuato a foraggiare l'economia di Mosca.

Ora però gli scenari sono diversi. Xi sa bene che gli converrebbe molto entrare in un patto a tre con Trump e Putin, anche per ammorbidire i rapporti con Washington, decisamente tesi per la questione dei dazi.

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