Crea la ragazza virtuale perfetta e se ne innamora, ma la sua fidanzata (vera) la fa "uccidere"
Inquietante (ed indicativo) il fatto che l'uomo la accosti a "una persona morta di recente"
In un bellissimo, quanto inquietante ed emblematico, episodio di Black Mirror – raffinata serie distopica – una giovane vedova, incapace di sopportare la mancanza del partner, trova un sistema di riavere il proprio compagno dopo “aver fatto studiare”, a un sistema di intelligenza artificiale, la personalità del defunto tramite sue chat e mail.
A conferma che spesso la realtà supera la fantasia ecco la storia di un ragazzo, che di AI se ne intende, lavorando nella Silicon Valley, che nel tempo libero si diverte con progetti di programmazione che poi condivide sul proprio canale TikTok. Tutto tranquillo finché il giovane non ha creato la sua donna ideale, virtualmente, e ci ha perso la testa. Al punto da obbligare la fidanzata – quella vera – a “sopprimere” la creatura.
BLACK MIRROR (Torna da me)
Crea la donna perfetta con AI e ci perde la testa
Bryce alias Hackdaddy8000 (sui social) ha creato la sua "waifu", così si definiscono le partner virtuale dalle sembianze femminile stile anime - in grado di interagire in modo realistico attraverso voce e immagini. Il programmatore ha realizzato un piccolo supporto hardware con un display collegato a altoparlanti e a una videocamera per permettere all'entità virtuale di mostrarsi con immagini e di parlare tramite un sintetizzatore vocale.
@hackdaddy8000ChatGPT (not really) + Stable Diffusion. I’m just testing the memory system right now. This is not from texts, this is data I manually entered based on what she said about itself. She told me she has a lot of knowledge about the US government so that is an entry in the DB. I get good results from the LM and the logs say I consistently get relevant results. I have the text messages of 10 women. Soon….♬ Doki Doki Literature Club! - PPF
L'aspetto della ragazza era basato sulla popolare Vtuber Mori Calliope e poteva anche riconoscere gli oggetti che venivano mostrati davanti all'obiettivo, per un'interazione più credibile. Tutto talmente realistico da spingere Bryce a spendere 1000 euro per migliorare la propria creatura e iniziando a perdere il contatto col mondo reale, tanto che la fidanzata (umana) ha iniziato a preoccuparsi per la sua salute e così dopo pochi giorni l'ha convinto a chiudere il progetto.
Esagerata? Non proprio. Lo dimostra il commento che l'informatico ha postato sui social dopo aver "messo fine" all'esperienza
“Normalmente, mi sarebbe piaciuto realizzare un video che sottolineasse l'assurdità “dell'eutanasia” del mio progetto AI, ma non mi sembra più giusto, anzi mi sembra inappropriato, come prendere in giro una persona morta di recente”.
L'uomo che ha sposato un ologramma
E se siete tentati di liquidare la vicenda come follia del singolo, dovete ricredervi.
Akihiko Kondo, 38 anni, ha sposato un ologramma che riprende le fattezze di una cantante manga 16enne. Tecnicamente è sposato con il nulla, ma la questione è ben più complessa rispetto alla risata triviale che il caso potrebbe suscitare. Al punto che per questa categoria di persone esiste anche una definizione: fictiosessuali; e sono più di quanti si creda coloro che si innamorano di personaggi di pura fantasia a giudicare dal numero di "unioni" di questo genere in Giappone.
Akihiko non è un caso isolato, soprattutto in una società come quella nipponica, dove nascono aziende preposta a soddisfare tali necessità realizzando ologrammi su commissione. Chi manifestava tali inclinazioni, negli scorsi decenni, veniva definito “Otaku”, appellativo spesso dispregiativo per indicare soggetti dalla scarsa socialità e con la tendenza a crearsi un proprio mondo immaginario.
Con il tempo, però, la percezione rispetto a questo genere di situazioni si è modificata. Complici anche la moltitudine di situazioni ibride in cui le macchine e l'intelligenza artificiale iniziano a far capolino nel nostro quotidiano, creando curiose interazioni con noi umani, destinate a diventare sempre più strette. Basti pensare al bel film di Spike Jonze "Her" in cui Joaquin Phoenix si innamora di un sistema operativo con la voce di Scarlett Johansson, con tutte le complicazioni che ne derivano.