Una vicenda da brividi

Costretto all'atterraggio d'emergenza: "Ho sentito qualcosa di freddo sui fianchi", sull'aereo c'era un cobra

L'incredibile storia capitata in Sudafrica sul velivolo guidato dal pilota Rudolph Erasmus

Costretto all'atterraggio d'emergenza: "Ho sentito qualcosa di freddo sui fianchi", sull'aereo c'era un cobra
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Una storia che al solo pensarci fa accapponare la pelle. Non solo per il fatto di essere venuti a contatti con un animale pericolosissimo, ma anche per il luogo dove si è verificato questo incontro imprevisto. "Ho sentito qualcosa di freddo sui fianchi" ha affermato il protagonista della vicenda. Rudolph Erasmus, pilota di un aereo da turismo, mentre era in volo è stato costretto ad un atterraggio d'emergenza. Sul velivolo, oltre a lui e ai passeggeri, si trovava un cobra.

(In copertina: immagine di repertorio)

Sull'aereo c'è un cobra: pilota costretto all'atterraggio d'emergenza

Partiamo dalla fine: tutto si è concluso nel migliore dei modi, senza nessun ferito. Un epilogo quasi da non credere poiché considerati tutti i fattori della storia, si sarebbe potuti giungere a un vero e proprio disastro. E invece il sangue freddo di Rudolph Erasmus, pilota dell'aereo, ha fatto sì che i passeggeri a bordo toccassero terra sani e salvi.

La storia degna del film "Snake on a plane" con Samuel L. Jackson, si è materializzata in questi ultimi giorni in Sudafrica, sul mezzo di Rudolph Erasmus, velivolo privato da turismo.

Il pilota Rudolph Erasmus

Mentre l'aereo (modello Beechcraft Baron 58) era a 11mila piedi d'altezza nel cielo, in volo da Bloemfontein a Pretoria con a bordo altri quattro passeggeri, il pilota sudafricano ha iniziato a sentire qualcosa di freddo sui fianchi. Di primo acchito ha pensato che potesse essere una bottiglia d'acqua. Poi si è voltato a guardare cosa fosse ed è lì che ha visto il cobra. Non un serpente qualsiasi, ma bensì il Naja nivea, rettile che con un solo morso di veleno può uccidere fino a nove persone.

Il cobra sudafricano Naja Nivea

Una visione che, diciamoci la verità, farebbe andare nel panico chiunque, ma Rudolph Erasmus, lì per lì, ha mantenuto la calma, aspettando il momento migliore per dire ai suoi passeggeri che insieme a loro ci fosse un altro ospite indesiderato. Il pilota ha fatto sapere che il cobra Naja Nivea era sotto il suo sedile e che quindi era necessario eseguire immediatamente un atterraggio d'emergenza. Prima che la situazione potesse degenerare, Rudolph è stato in grado di non far aumentare il panico tra i passeggeri, dopodiché ha messo in atto tutte le manovre per far atterrare l'aereo nella città di Welkom.

Una volta a terra e fatto scendere tutti i passeggeri.

"Ho spostato il sedile in avanti per cercare di individuare il serpente. Era rannicchiato sotto il mio sedile. Era piuttosto grosso".

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Il cobra era stato visto avvicinarsi all'aereo

Il lato più scioccante di tutta questa vicenda, risoltasi alla fine al meglio, riguarda il fatto che due persone che lavorano al club di volo di Worcester, dove l'aereo è decollato per la prima volta, hanno detto di aver precedentemente avvistato un rettile che si rifugiava sotto l'aereo. Hanno cercato di "afferrarlo", ma senza successo.

Avvisato della cosa, Rudolph Erasmus ha affermato di aver cercato di trovare il serpente prima di salire a bordo dell'aereo con i suoi passeggeri, ma "sfortunatamente non c'era, quindi abbiamo tutti ipotizzato con sicurezza che doveva essere strisciato fuori durante la notte o prima quella mattina".

Il pilota del velivolo da turismo è stato comunque accolto come un eroe dal commissario per l'aviazione civile sudafricano, Poppy Khosa, che ha elogiato la sua "grande abilità di pilotaggio che ha salvato tutte le vite a bordo". Ma Rudolph Erasmus dichiara che non si sente speciale per quello che ha fatto:

"Penso che sia un po' esagerato dire che sono un eroe - ha affermato - Anche i miei passeggeri sono rimasti calmi".

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