La situazione è sempre più tesa. La Flotilla ha annunciato l’ingresso nella cosiddetta “zona ad alto rischio”, a meno di 120 miglia nautiche da Gaza, dove è stata avvicinata da alcune navi israeliane.
Ma cosa succederà ora? E quando verrà fermata, quale sarà il destino degli occupanti?
Flotilla, quando sarà fermata cosa succede
Quello che tutti si augurano è che non ci si verifichi un attacco che possa portare a feriti o – peggio – vittime. Ma le opzioni sul tavolo sono molte. Vediamo cosa potrebbe accadere all’equipaggio delle navi della Flotilla nelle prossime ore.
Difficile pensare che effettivamente la Flotilla possa arrivare a Gaza. Ecco allora le altre soluzioni.
Ordine di fermarsi/essere scortati e rientro volontario
Le autorità possono chiedere all’imbarcazione di tornare alla base di partenza o a un porto vicino (o semplicemente intimare l’arresto dell’avanzata). Se si obbedisce, normalmente non ci sono conseguenze immediate oltre il rientro. In caso invece di mancato adempimento dell’ordine di fermarsi, la situazione potrebbe farsi decisamente più critica.
Sbarco/trasferimento in un porto di terzo Paese
Le autorità potrebbero imporre lo sbarco in un porto terzo (per ispezione o offloading del carico), come era stato già offerto di fermarsi a Cipro per scaricare gli aiuti e farli ispezionare prima di trasferirli a Gaza. In questo caso chi sbarca può essere sottoposto a controlli di polizia/immigrazione.
Ispezione, sequestro della nave e trasferimento del carico
In presenza di un blocco o sospetti sul carico, la nave può essere ispezionata e il materiale sequestrato o trasferito tramite canali controllati. Organizzazioni umanitarie e governi spesso contestano la legittimità di questi provvedimenti.
Arresto/detenzione dei passeggeri e dell’equipaggio
Se le autorità ritengono che siano stati commessi reati (violenza, resistenza, tentativo di violare un blocco, ingresso illegale), possono arrestare persone a bordo per identificazione, interrogatorio e possibili azioni penali o amministrative. Da non sottovalutare anche la possibilità di espulsione dei componenti dell’equipaggio. In passato alcune organizzazioni per i diritti umani hanno documentato detenzioni in casi precedenti.
Misure di sicurezza e assistenza medica
Se l’intervento crea feriti o situazioni di rischio, le autorità (e tutte le navi) hanno obblighi di ricerca e soccorso. Le persone possono ricevere cure mediche o essere evacuate per motivi sanitari.
Ricorso legale e tutela consolare
I passeggeri possono chiedere contatto con le loro rappresentanze diplomatiche o consolari, assistenza legale e documentare tutto (video, testimoni). In passato avvocati e Ong hanno seguito questi casi e avviato ricorsi internazionali.