Cosa prevede il piano di pace di Trump per l'Ucraina
Il presidente Usa conta di organizzare un vertice in Arabia Saudita con Putin. Ma Zelensky non ci sta e anche dall'Ue le reazioni sono contrastanti
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Prove "tecniche" di pace tra negoziati e diplomazia. Ormai si viaggia spediti dopo l'impegno preso da Donald Trump nel riallacciare i contatti e il dialogo con Vladimir Putin e la Russia.
Ma cosa prevede esattamente il piano di pace che sta cercando di mettere sul tavolo il numero uno della Casa Bianca?
E cosa ne penseranno Putin, ma soprattutto Zelensky che finora ha lamentato di non essere stato per il momento coinvolto nelle trattative di fine guerra?
Verso la fine del conflitto, come si stanno muovendo gli Usa
Dopo i primissimi contatti (una telefonata tra i presidenti di Usa e Russia, anche se smentita dal Cremlino), Trump sembra aver già pensato a una sorta di cronoprogramma diplomatico e logistico che possa portare alla fine della guerra.
Il primo "step" prevederebbe un incontro tra "The Donald" e Putin in Arabia Saudita. La data non c'è ancora, ma di fatto si tratterà dell'avvio vero e proprio dei negoziati.
Ma non solo. Accanto a Trump ci sarà anche Mohammad bin Salman, il principe ereditario dell'Arabia Saudita.
Un ok di massima sarebbe già arrivato anche dal Cremlino che anzi avrebbe addirittura sollecitato ad accelerare i tempi per organizzare il vertice.
Cosa prevede il piano di Trump
Trump dunque come garante della pace. Come del resto aveva già annunciato nella campagna elettorale per la Casa Bianca e nelle primissime ore del suo insediamento a presidente.
Secondo quanto emerso da dichiarazioni dello stesso residente e da altri rappresentanti del Governo Usa viene ormai dato per scontato che l'Ucraina dovrà "ridisegnare" i suoi confini.
Il secondo passaggio, sempre con diretta interessata Kiev è che l'Ucraina non entri a far parte della Nato.
A questo punto sul tavolo (ed entrerebbe in gioco anche e soprattutto l'Europa) c'è la ricostruzione dell'Ucraina: del suo esercito e dei suoi edifici.
Costi che ben difficilmente si accollerà la Russia.
E allora su questo versante, Trump è stato chiaro: l'Europa avrà un ruolo centrale nel mantenimento della pace, un ruolo che costerà caro all'Ue.
Quanto costerà la pace all'Europa
Ecco dunque che, calcolatrice alla mano, si inizia a far la conta di quanto costerà la pace all'Europa.
Proteggere l'Ucraina ed espandere i propri eserciti potrebbe costare alle maggiori potenze del continente altri 3,1 trilioni di dollari (circa tremila miliardi di euro) nei prossimi dieci anni.
Senza contare appunto i costi di ricostruzioni delle città, degli edifici e delle infrastrutture andate distrutte.
Le reazioni Ue al piano Trump
Per i Governi europei si tratterebbe di ripensare quasi completamente i propri bilanci per un impegno economico che sarebbe decisamente gravoso.
Ecco perché proprio dall'Europa stiano arrivando le prime critiche al piano ipotizzato da Washington.
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Soprattutto dalla Germania si sono levate voci contrari attraverso le parole del cancelliere Olaf Scholz:
"Al momento si tratta di una pace imposta all'Ucraina. Ancor prima di iniziare i negoziati si sono fatte alla Russia concessioni difficilmente accettabili".
E ancora:
"La pace deve durare a lungo termine. Deve garantire la sovranità dell’Ucraina. Per questo non sosterremo mai una pace dettata. Né accetteremo alcuna soluzione che porti a un disaccoppiamento della sicurezza europea e americana. Solo una persona ne trarrebbe vantaggio. Il presidente Putin".
Critico anche il presidente francese Emmanuel Macron che ha però sollecitato l'Europa a "mostrare" i muscoli e a ritagliarsi un ruolo importante per la pace:
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"Trump ha creato una finestra di opportunità per una soluzione negoziata, in cui ognuno deve svolgere il proprio ruolo. Quello degli Stati Uniti è di riavviare il dialogo, ma che spetterà solo a Zelenskyy discutere le questioni territoriali e di sovranità. Tocca invece alla comunità internazionale, con un ruolo specifico per gli europei, discutere le garanzie di sicurezza e, più in generale, il quadro di sicurezza per l’intera regione. È qui che abbiamo un ruolo da svolgere".
Le reazioni da Kiev
Perentorio da Kiev il commento del presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky:
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"Non saremo in grado di accettare alcun accordo fatto senza il nostro coinvolgimento ed è fondamentale il fatto che tutto non vada secondo il piano di Putin, che vuole fare di tutto per rendere i suoi negoziati bilaterali".
Una guerra che non sarebbe mai dovuta iniziare, immaginatevi se un'alleanza militare guidata dalla Russia avesse alleato tutto il sud e centro America contro quelli che considerano il loro nemico numero uno ovvero gli USA. Ebbene alla proposta di fare entrare anche il Messico gli americani come avrebbero reagito?
Non è un accordo per la pace, è una resa incondizionata dell’Ukraina, lo poteva proporre anche l,ultimo dei diplomatici di S. Marino (cito solo perché piccolissimo stato e non grande potenza mondiale), in più c’è la volontà di distruggere l’Europa che chissà perché farebbe giusto comodo al tycoon.