Un terremoto politico scuote l’Ucraina. Andriy Yermak, consigliere presidenziale e capo dello staff di Volodymyr Zelensky, ha presentato le dimissioni dopo le perquisizioni effettuate nell’ambito di una vasta inchiesta sulla corruzione legata al settore energetico.
Secondo i media di Kiev, gli investigatori hanno avuto pieno accesso alla sua abitazione e al suo ufficio. Si parla di uno scandalo da 100 milioni di euro, che avrebbe travolto ministri, imprenditori e figure chiave vicine al potere. Al suo posto, il presidente ucraino ha nominato Rustem Umerov a capo della delegazione ucraina per i negoziati di pace.
Le perquisizioni e la lettera di dimissioni
Le operazioni, condotte dalla NABU (l’agenzia anticorruzione) e dal SAP, sono parte di un’indagine più ampia su presunte tangenti legate all’energia nucleare. Yermak ha dichiarato di aver garantito la “massima collaborazione”, lasciando pieno accesso agli inquirenti:
Сьогодні НАБУ і САП дійсно проводять процесуальні дії у мене вдома. Жодних перешкод у слідчих немає. Їм було надано повний доступ до квартири, на місці – мої адвокати, які взаємодіють із правоохоронцями. З мого боку – повне сприяння.
— Andriy Yermak (@AndriyYermak) November 28, 2025
“Gli investigatori non stanno incontrando alcun ostacolo. Hanno avuto pieno accesso all’appartamento. Da parte mia c’è la massima collaborazione“, avrebbe affermato.
Poche ore dopo è arrivata la sua lettera di dimissioni. Zelensky ha commentato con parole nette:
“Non ci dovrebbe essere motivo di essere distratti da nient’altro che dalla difesa dell’Ucraina“.
Il ruolo centrale di Yermak nei negoziati internazionali
Le dimissioni arrivano nel momento più delicato per la diplomazia ucraina. Yermak era l’artefice dei contatti con gli Stati Uniti per i negoziati di pace con la Russia. Una settimana fa aveva guidato la delegazione ucraina a Ginevra, nel vertice con il segretario di Stato americano Marco Rubio.
🇺🇦🇺🇸 Щойно завершилася перша сесія переговорів з американською делегацією в Женеві.
Хочу підтвердити: ми провели дуже продуктивну першу зустріч із шановною американською делегацією. Досягли дуже доброго прогресу й рухаємося вперед до справедливого та тривалого миру.
Український… pic.twitter.com/asAMXkdadT— Andriy Yermak (@AndriyYermak) November 23, 2025
Secondo Axios, oggi avrebbe dovuto volare a Miami per un incontro con la squadra dell’ex presidente Donald Trump. Era previsto un confronto con Jared Kushner e Steve Witkoff, inviato speciale americano, con l’obiettivo di “finalizzare l’intesa tra Stati Uniti e Ucraina” prima della loro missione a Mosca, dove avrebbero incontrato Vladimir Putin. Ora, con Yermak fuori scena, i negoziati rischiano una brusca frenata.
Il messaggio di Zelensky: “Reset dell’Ufficio del Presidente”
Nel suo tradizionale messaggio televisivo, Zelensky ha confermato la svolta interna:

“Se perdiamo la nostra unità, rischiamo di perdere tutto: noi stessi, l’Ucraina, il nostro futuro. Abbiamo deciso un reset dell’Ufficio del Presidente. Yermak ha inviato la sua lettera di dimissioni”.
La figura di Yermak, sempre più controversa in patria, era da tempo al centro di tensioni interne alla maggioranza. Considerato per anni l’“eminenza grigia” del potere, era noto come il “Cardinale Verde”, per la vicinanza politica e militare a Zelensky. Con lui sono caduti anche altri volti importanti: due ministri – Svetlana Grinchuk e German Galushenko – e l’imprenditore Timur Mindich, ritenuto vicino allo staff presidenziale e indicato come possibile regista del sistema corruttivo.
Il futuro di Yermak: “Vado al fronte”
Yermak ha scelto di reagire con un gesto simbolico:
“Vado al fronte e sono pronto a qualsiasi rappresaglia. Sono una persona onesta e perbene. Non voglio creare problemi a Zelensky“.

Al New York Post ha denunciato la “mancanza di sostegno” da parte di chi, secondo lui, “conosce la verità”. Ha spiegato che la sua dignità non sarebbe stata tutelata, nonostante la presenza costante a Kiev sin dal 24 febbraio 2022, giorno dell’invasione russa.
Scenari e conseguenze
L’uscita di scena del secondo uomo più potente dell’Ucraina arriva nel momento in cui Washington spinge per chiudere un accordo sul piano di pace elaborato dal team di Trump. Kiev ha già ottenuto alcune modifiche considerate essenziali, poiché la versione originale era giudicata troppo favorevole a Mosca.
Nei prossimi giorni Zelensky dovrà nominare un nuovo capo di gabinetto, che sarà chiamato a interloquire direttamente con gli Stati Uniti. Intanto, a Mosca, Vladimir Putin attende la delegazione americana: Witkoff dovrebbe portare sul tavolo un documento che potrebbe costituire la base per ulteriori trattative.