Ira di Vanessa Nakata

Cop26, non si salva neanche Obama. Gli attivisti lo appellano come "traditore"

Duro tweet dell'attivista Vanessa Nakate contro l'ex presidente Usa: "Gli Stati Uniti hanno tradito le loro promesse, questo costerà perdite di vite umane in Africa".

Cop26, non si salva neanche Obama. Gli attivisti lo appellano come "traditore"
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Nemmeno Barack Obama si salva dall'ira degli attivisti per il clima. L’ex presidente americano e Premio Nobel per la Pace era il personaggio più atteso nella giornata di ieri, lunedì 8 novembre 2021, alla Cop26 di Glasgow. Nonostante il democratico abbia puntato il dito contro la politica "negazionista" sulla crisi ambientale del suo successore Donald Trump i giovani manifestanti non lo hanno risparmiato, criticandolo aspramente e accusandolo di far parte della cerchia dei potenti solo "bla bla bla".

Obama a Glasgow criticato dai giovani attivisti

Non è bastato presentarsi come “un island kid”, un figlio di Honolulu, fra i paradisi che rischiano letteralmente di sprofondare a causa dell’innalzamento delle temperature terrestri. L'accusa del popolo di Greta (Thunberg) di non aver mantenuto le promesse in fatto di investimenti in favore dell’ambiente. In particolar modo contro l'ex presidente si è schierata su Twitter la giovane attivista Vanessa Nakate che ha postato un video di 12 anni fa in cui l’allora presidente interveniva alla Cop15 assicurando politiche per combattere il cambiamento climatico:

“Quando avevo 13 anni, nel 2009, avevi promesso 100 miliardi di dollari per finanziare la lotta al cambiamento climatico. Gli Stati Uniti hanno tradito le loro promesse, questo costerà perdite di vite umane in Africa. Il Paese più ricco della Terra non contribuisce abbastanza ai fondi salvavita. Tu vuoi incontrare i giovani della Cop26. Noi vogliamo i fatti".

L'intervento

Nel suo intervento Obama ha rovesciato sull’amministrazione Trump la maggior parte delle responsabilità legate ai mancati progressi degli States in tema di cambiamenti climatici, accusandola di “quattro anni di ostilità nei confronti della scienza del clima” e di aver promosso il “negazionismo climatico”. Con il consueto carisma il 60enne ha guadagnato il palco, per lui applausi a scena aperta e standing ovation, da parte dei colleghi. L'ex presidente non ha fatto mancare un affondo contro Cina e Russia, non presenti al vertice.

“Negli Stati Uniti, alcuni dei nostri progressi sulla lotta al cambiamento climatico si sono fermati quando il mio successore ha deciso di ritirarsi unilateralmente dall’Accordo di Parigi nel suo primo anno di mandato. Non sono stato molto contento di questo”.

E ancora:

“Due anni fa Greta Thunberg ha ispirato migliaia di giovani. Ora il mondo è pieno di Greta. Le proteste sono necessarie, dobbiamo persuadere quelli che non sono d’accordo o che sono indifferenti”. E si è poi rivolto direttamente agli attivisti chiedendo loro di rimanere “arrabbiati, canalizzate questa rabbia, spingete sempre di più, questa è una maratona non uno sprint. Le proteste sono necessarie, le campagne con gli hashtag possono far crescere la coscienza, ma per costruire coalizioni più ampie” bisogna raggiungere anche chi “non è ancora convinto. E per persuadere queste persone non si può più solo urlare o twittare contro, o creare problemi bloccando il traffico, dobbiamo ascoltare le obiezioni e la riluttanza della gente comune, comprendere la loro realtà e lavorare con loro in modo che azioni serie sul clima non abbiamo un impatto negativo su di loro”.

Al Cop26 l'ex inquilino della Casa Bianca ha rivendicato l'operato della sua amministrazione:

“Dobbiamo fare di più per la crisi climatica. Mentre ero presidente sono stato orgoglioso del lavoro che abbiamo fatto con i Paesi insulari, i più vulnerabili. Per molti versi le nostre isole sono il campanello d’allarme. Ci stanno mandando un messaggio adesso, che se non agiamo, e non agiamo in modo audace, sarà troppo tardi. Non è qualcosa distante 10, 20 o 30 anni, è adesso, e dobbiamo agire adesso“.

Plauso finale verso le politiche del dem Joe Biden per il clima. Chissà se i giovani attivisti saranno d'accordo.

 

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