Considerata la peggior serial killer d'Australia per aver ucciso i suoi 4 figli: scagionata da un "gene letale"
I genetisti hanno scoperto che la madre condannata era portatrice sana del gene-killer, ritrovato nelle due piccole. Anomalie anche nei maschietti
Un vicenda dolorosa e delicatissima, madre mostro per alcuni, vittima del più crudele dei destini per altri. Lo straziante caso di Kathleen Folbigg - considerata da 20 anni la peggior serial killer d'Australia e condannata per la morte dei suoi 4 bimbi - potrebbe vedere il castello di accuse che l'hanno portata alla condanna sgretolarsi, grazie alla scienza. Precisamente alla genetica: un gene-killer molto raro potrebbe aver segnato il destino dei piccoli, tutti morti in un’età compresa tra i 19 giorni e i 19 mesi, trovati tutti senza vita in culla.
Colpo di scena: le analisi hanno confermato che la donna soffre di una mutazione genetica (portatrice sana) che potrebbe aver causato la morte dei bambini, il gene Calm2. Ulteriori analisi hanno confermato che le due bambine scomparse prematuramente presentavano questa mutazione pericolosissima. Ricercatori che si sono interessati al caso sono riusciti a dimostrare che anche i due maschietti presentavano anomalie genetiche.
Mamma accusata dell'omicidio dei suoi 4 figli, nuova pista: gene letale
Ha gridato la propria innocenza per 20 anni, ma secondo giudici e opinione pubblica i suoi 4 bimbi li aveva uccisi tutti lei, uno dopo l'altro. L'hanno definita "la peggiore serial killer d'Australia" per due decenni, dopo la condanna a 40 anni di carcere nel 2003. Una scoperta scientifica mette in dubbio la condanna dopo la scoperta di una mutazione genetica che potrebbe aver causato la morte dei bambini, il gene Calm2. L'accusa - messa di fronte alle evidenze scientifiche - ha accettato le nuove prove scientifiche: c'è un "ragionevole dubbio" sulla colpevolezza della condannata.
Il tormentato percorso giudiziario
Decessi in culla che il giudice aveva classificato come omicidi. L'accusa si è basata sulla tesi del famoso pediatra britannico Roy Meadow:
"La morte di un bambino è una tragedia. Due morti sono sospette. Tre costituiscono omicidio”.
Del medesimo avviso anche il medico legale:
"Non ho mai visto quattro casi di morte naturale in culla nella stessa famiglia".
Folbigg, soprannominata "mamma killer" aveva continuato a proclamarsi innocente. La svolta è arrivata nel 2021, quando un team guidato dalla scienziata Carola García de Vinuesa ha dimostrato che la madre e le due bambine avevano una mutazione letale nel gene Calm2. Con ogni probabilità, è stata proprio la presenza di questo gene a causare un'aritmia cardiaca e la morte improvvisa delle piccole nel sonno. La ricercatrice spagnola, ora al Francis Crick Institute di Londra, e i suoi colleghi hanno dimostrato che anche i due figli maschi di Kathleen Folbigg avevano altre malattie di origine genetica. Patrick soffriva di encefalopatia epilettica, mentre Caleb era affetto da problemi respiratori.
Questi nuovi elementi di natura scientifica hanno spinto la consulente degli investigatori a rivedere le conclusioni iniziali:
"L'insieme di prove lascia ragionevoli dubbi sulla colpevolezza della signora Folbigg".
Si configurerebbe, siamo ancora nel campo delle ipotesi, uno dei ribaltoni giudiziari di natura storica. Da madre killer a vittima di un destino infame che le ha strappato tutti i suoi figli, oltre che additata come mostro, e reclusa.
Le drammatiche morti
Caleb è morto nel 1989 a soli 19 giorni di vita, due anni più tardi la stessa sorte era toccata al fratellino Patrick. Il bambino aveva otto mesi e soffriva di epilessia. Anni dopo, a soli 10 mesi è morta Sarah, seguita nel 1999, dalla quarta e ultima figlia, Laura.
La condanna di Kathleen Folbigg risale al 2003. In questi venti anni la ricerca genetica ha fatto notevoli progressi, tali anche da individuare mutazioni su geni noti e non noti, come la mutazione che avrebbe portato a morte improvvisa le due piccole Folbigg.
Scarcerazione in vista?
Il capo dell’investigazione, Tom Bathurst, preparerà un rapporto al governatore del Nuovo Galles del Sud sull'opportunità di esercitare la prerogativa reale della grazia, un potere che il Dipartimento delle comunità e della giustizia descrive come "raro ed eccezionale". La decisione di rilasciare la donna spetterà a una figura politica, il laburista Michael Daley, procuratore generale del New South Wales.
La mutazione killer
Secondo i genetisti il vero responsabile di questa scia di morte sarebbe la rara mutazione sul gene denominato Calm2 scoperto nel Dna della mamma, e in quello delle figlie Laura e Sarah. Queste mutazioni sono associate a patologie che provocano aritmie cardiache e che, nei bambini, possono causare un arresto cardiaco o la morte improvvisa. La malattia genetica causata dal gene Calm2 è chiamata calmodulinopatia ed è molto rara. Fra i consulenti dei magistrati australiani spicca anche il nome di Peter Schwartz, direttore del Centro per le aritmie cardiache di origine genetica dell’Auxologico Irccs di Milano che ha confermato che le mutazioni sul gene CALM2 influiscono sulla trasmissione del segnale elettrico nel cuore: nel 2013 è stato scoperto e pubblicato che mutazioni su questo gene possono provocare morte improvvisa nei bambini, soprattutto in quelli molto piccoli.
Sul fronte medico ci sono buone notizie. Sono in fase di avvio trials clinici per testare terapie geniche che correggono il difetto genetico modificando il Dna. In Italia ormai, in quasi tutti i reparti di maternità viene eseguito un elettrocardiogramma al neonato entro il primo mese di vita.