Nella notte tra martedì 9 e mercoledì 10 settembre una seconda imbarcazione della Global Sumud Flotilla (Gsf) è stata colpita da un presunto attacco con drone mentre si trovava ormeggiata in acque tunisine. L’imbarcazione coinvolta, la Alma, ha subito un impatto sul ponte che ha causato un piccolo incendio, rapidamente domato dall’equipaggio senza provocare feriti.
Secondo episodio in due notti
Nei video diffusi dagli organizzatori si vede un oggetto proveniente dal cielo cadere sul ponte della nave. La relatrice speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani nei territori palestinesi occupati, Francesca Albanese, residente a Tunisi e presente sul posto, ha pubblicato le immagini di un oggetto recuperato a bordo dopo le fiamme, descritto come un contenitore incendiario a autodistruzione. Albanese ha parlato esplicitamente di un attacco con drone, ipotesi rilanciata dall’account ufficiale della Flotilla.
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Si tratta del secondo episodio in due notti consecutive. Già nella notte tra lunedì e martedì, infatti, la Family Boat, un’altra nave del convoglio, era stata colpita al largo di Sidi Bou Said. Anche in quel caso si era sviluppato un piccolo incendio. Gli organizzatori avevano sostenuto che l’attacco fosse stato compiuto da un drone partito dalla Tunisia, tesi compatibile con le immagini ma mai confermata ufficialmente. Le autorità tunisine, al contrario, hanno negato la presenza di velivoli nei cieli in quelle ore.
Oggi la partenza da Tunisi
Nonostante i sospetti attacchi, la Global Sumud Flotilla ribadisce la propria determinazione a proseguire la missione. In un comunicato diffuso sui canali social, il collettivo ha dichiarato:
“Nonostante l’attacco, la Global Sumud Flotilla rimane assolutamente risoluta e imperterrita. Ci stiamo preparando a partire da Tunisi, in attesa degli ultimi controlli meccanici, delle valutazioni meteorologiche e della preparazione dei partecipanti”.

Gli attivisti hanno mostrato anche i resti di un dispositivo elettronico carbonizzato trovato sul ponte della Alma, che a loro dire confermerebbe la natura deliberata dell’attacco.
“La missione per rompere l’assedio di Gaza prosegue senza esitazioni“, hanno ribadito.
La delegazione tunisina della Flotilla ha annunciato la partenza delle imbarcazioni oggi, mercoledì, alle 16 dal porto di Sidi Bou Said (le 17 in Italia). L’appello, diffuso sui social, invita sostenitori e cittadini a radunarsi sulla banchina per salutare la missione. Già nella serata di martedì, centinaia di persone avevano riempito il porto con fumogeni e fuochi d’artificio in segno di solidarietà, tra kefiah e slogan a favore di Gaza.
Tra i volti noti che sostengono l’iniziativa figura anche Greta Thunberg, che aveva denunciato il primo attacco, pur non trovandosi a bordo in quel momento. Mentre la Flotilla si prepara a partire, la tensione nella regione resta altissima: secondo quanto riferito da Al Jazeera, quattordici persone sono state uccise negli attacchi israeliani a Gaza dall’alba di oggi.
Flotilla per Gaza: l’imbarcazione con a bordo Greta Thunberg colpita da un drone