Colloqui Russia-Usa a Riad, il Cremlino: "Desiderio di pace, ma molto su cui lavorare"
Il ministro della Difesa ucraino, Rustem Umerov, è giunto in Arabia Saudita

I colloqui tra i rappresentanti della Russia e degli Stati Uniti per trovare una soluzione al conflitto in Ucraina, sono iniziati lunedì 24 marzo 2025 a Riad, in Arabia Saudita. La delegazione russa è guidata da Grigory Karasin, presidente del Comitato per gli Affari Internazionali del Consiglio della Federazione, e da Sergei Beseda, consigliere del direttore del Servizio di Sicurezza Federale (FSB). Dall’altro lato del tavolo, la delegazione statunitense è composta da Andrew Peake, direttore senior per l'Europa presso il Consiglio di Sicurezza Nazionale, Michael Anton, direttore per la pianificazione politica del Dipartimento di Stato, e dagli assistenti dell’inviato speciale per l'Ucraina, Keith Kellogg e Mike Waltz.

Il Cremlino ha dichiarato che da parte di Usa e Russia ci sono “desiderio” e “disponibilità” a “muoversi sulla via di una soluzione pacifica” sul conflitto in Ucraina ma anche che “in generale ci sono ancora moltissimi aspetti diversi legati all’accordo su cui si deve lavorare”. Trapela scetticismo da Kiev.
Un clima di disponibilità, ma con molte incognite
Secondo quanto riportato dal Cremlino, sia gli Stati Uniti che la Russia hanno mostrato "desiderio" e "disponibilità" a lavorare verso una soluzione pacifica, anche se restano numerosi nodi da sciogliere prima di raggiungere un accordo concreto. Il principale tema in discussione riguarda la cessazione degli attacchi alle infrastrutture energetiche e civili, nonché la sicurezza nel Mar Nero, aspetti cruciali per la stabilizzazione della regione.
Intorno a mezzogiorno, i colloqui tra le due delegazioni si sono conclusi senza dichiarazioni ufficiali. Ai giornalisti presenti all’Hotel Ritz-Carlton di Riad è stato chiesto di lasciare l’edificio, segno che le discussioni sono proseguite in forma riservata. Fonti vicine ai negoziati hanno riferito che è previsto un ulteriore round di incontri tra la delegazione statunitense e quella ucraina, anche se non è stata specificata una data precisa.
Divergenze tra le parti e il ruolo degli Emirati Arabi Uniti
Il Cremlino ha reso noto che il presidente russo Vladimir Putin e il leader degli Emirati Arabi Uniti, Mohammed bin Zayed Al Nahyan, hanno discusso dell’importanza del dialogo tra Russia e Stati Uniti per trovare una soluzione al conflitto. Gli Emirati hanno espresso il loro sostegno agli sforzi diplomatici e hanno ribadito il loro ruolo attivo nella mediazione tra le parti, in particolare nel recente scambio di prigionieri tra Russia e Ucraina.
Tuttavia, il portavoce presidenziale russo, Dmitry Peskov, ha precisato che l’obiettivo principale della delegazione russa è la discussione sull’Iniziativa del Mar Nero, un piano proposto dal presidente statunitense Donald Trump e accettato da Putin, mirato a garantire la sicurezza della regione.
Ucraina scettica sul successo dei negoziati
Mentre erano in corso gli incontri tra Russia e Stati Uniti, il ministro della Difesa ucraino, Rustem Umerov, è giunto in Arabia Saudita.
We have concluded our meeting with the American team.
The discussion was productive and focused — we addressed key points including energy.President Volodymyr Zelenskyy’s goal is to secure a just and lasting peace for our country and our people — and, by extension, for all of…
— Rustem Umerov (@rustem_umerov) March 23, 2025
Tuttavia, il presidente della Commissione parlamentare ucraina per gli Affari Esteri, Oleksandr Merezhko, ha espresso alla BBC i suoi dubbi sulla buona fede della Russia nei negoziati.
"Non abbiamo grandi aspettative", ha dichiarato, aggiungendo che, secondo lui, il presidente Putin non è realmente interessato a un cessate il fuoco.
Merezhko ha sottolineato che l'Ucraina ha già accettato incondizionatamente la proposta di Trump per una tregua, mentre la Russia l’ha respinta.
La delegazione ucraina rimane a Riad
Nonostante la chiusura del primo round di negoziati tra Russia e Stati Uniti, la delegazione ucraina ha deciso di rimanere in Arabia Saudita per ulteriori consultazioni. Lo ha confermato il consigliere del capo dell'Ufficio presidenziale ucraino, Serhiy Leshchenko, precisando che i colloqui potranno proseguire a porte chiuse e senza annunci ufficiali.
"I negoziati possono durare mesi, talvolta anni, come dimostrano altre trattative internazionali di lunga durata", ha spiegato Leshchenko.
Secondo fonti ucraine, uno degli aspetti in discussione riguarda la possibilità di un cessate il fuoco reciproco limitato: le forze russe non attaccherebbero le infrastrutture ucraine, compresi i porti di Kherson, Mykolaiv e Odessa, e l’Ucraina eviterebbe azioni offensive contro obiettivi russi.
Nessuna svolta immediata, ma dialogo in corso
La portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha messo in chiaro che dai colloqui di Riad non ci si deve aspettare una svolta immediata.
"Il lavoro procede a porte chiuse e non è detto che produca subito risultati concreti", ha dichiarato.
Secondo Mosca, il presidente Putin non ha revocato l'ordine di non colpire le infrastrutture energetiche ucraine, ma Kiev e Mosca continuano ad accusarsi reciprocamente di violare gli accordi informali sulla protezione di tali obiettivi.
La Cina chiarisce: "Nessuna truppa con i volenterosi"
Nelle scorse ore, la Cina ha smentito che le sue truppe possano partecipare a un'operazione di peacekeeping in Ucraina, a cessate il fuoco raggiunto.
Rispondendo alle affermazioni riportate dal quotidiano tedesco Welt am Sonntag, che citava fonti diplomatiche dell'Unione Europea secondo cui il Ministero degli Esteri cinese avrebbe discusso a Bruxelles la possibilità di inviare truppe in Ucraina, il portavoce del ministero, Guo Jiakun, ha categoricamente respinto questa ipotesi.