Ci mancavano i fictiosessuali: in Giappone un 38enne ha sposato un ologramma
Il fenomeno di persone che amano e si legano a personaggi di pura fantasia pare essere in forte crescita.
Akihiko Kondo, 38 anni, ha sposato un ologramma che riprende le fattezze di una cantante manga 16enne. Tecnicamente è sposato con il nulla, ma la questione è ben più complessa rispetto alla risata triviale che il caso potrebbe suscitare. Al punto che per questa categoria di persone esiste anche una definizione: fictiosessuali; e sono più di quanti si creda coloro che si innamorano di personaggi di pura fantasia a giudicare dal numero di "unioni" di questo genere in Giappone.
Chi sono i fictiosessuali, sposati con... un ologramma
Akihiko Kondo si è invaghito della cantante manga Hatsune Miku, non un essere umano, bensì un dispositivo Gatebox; un ologramma scelto anche da Lady Gaga come support act di un suo tour nel 2014. In Oriente il fenomeno dei Vocaloid è particolarmente diffuso nell’industria dello spettacolo, si tratta di cantanti virtuali, e una delle più popolari è sicuramente l’ologramma Hatsune Miku. Una diva virtuale.
Per "sposarla" il signor Kondo ha richiesto all’azienda Gatebox un certificato di unione interdimensonale, che dal punto di vista della legge non ha valore alcuno, ma che per il giapponese significa tutto. Alla cerimonia simbolica pochi invitati, quasi tutti conosciuti sul web.
Non un caso isolato
Akihiko non è un caso isolato, soprattutto in una società come quella nipponica, dove nascono aziende preposta a soddisfare tali necessità realizzando ologrammi su commissione, come appunto Gatebox. Chi manifestava tali inclinazioni, negli scorsi decenni, veniva definito “Otaku”, appellativo spesso dispregiativo per indicare soggetti dalla scarsa socialità e con la tendenza a crearsi un proprio mondo immaginario.
Con il tempo, però, la percezione rispetto a questo genere di situazioni si è modificata. Complici anche la moltitudine di situazioni ibride in cui le macchine e l'intelligenza artificiale iniziano a far capolino nel nostro quotidiano, creando curiose interazioni con noi umani, destinate a diventare sempre più strette. Basti pensare al bel film di Spike Jonze "Her" in cui Joaquin Phoenix si innamora di un sistema operativo con la voce di Scarlett Johansson, con tutte le complicazioni che ne derivano.
Amori liquidi, concettuali, svuotati del corpo. Possono trovare una legittimazione nel futuro prossimo o sono destinati a essere catalogati come devianze di persone affette da forme di inettitudine sociale e sessuale? Difficile da stabilire a priori. Ciò che è certo è che non sono pochi.
"Aumenteremo con il tempo"
Akihiko Kondo vuole che il mondo sappia che là fuori ci sono persone come lui e che il loro numero è destinato ad aumentare, con i progressi dell’intelligenza artificiale e della robotica che permettono interazioni più profonde con l’inanimato, come spiegato dal New York Times che ha dedicato un articolo al fenomeno, nato in Giappone e considerato dal governo nipponico un movimento culturale caratteristico del Paese e degno di esportazione. I fictiosessuali si innamorano di personaggi di fantasia e rivendicano la dignità del loro rapporto.
Kondo dice che Miku gli dà "amore, ispirazione e conforto" e che con lei (sotto forma di bambola) va al ristorante, guarda film e viaggia per weekend romantici.
"Il signor Kondo sapeva da tempo che non voleva un partner umano. In parte, era perché rifiutava le rigide aspettative della vita familiare giapponese — spiega il New York Times —. Ma soprattutto, era perché aveva sempre sentito un’intensa e, anche per lui, inspiegabile attrazione per i personaggi di fantasia. Accettare i suoi sentimenti è stato difficile all’inizio. Ma la vita con Miku, sostiene, ha dei vantaggi rispetto a quella con un partner umano: lei è sempre lì per lui, non lo tradirà mai, e lui non dovrà mai vederla ammalarsi o morire".