Nel nuovo centro in Florida

Chi sono i due italiani rinchiusi ad Alligator Alcatraz e cosa succede ora

Gaetano Cateno Mirabella Costa e Fernando Eduardo Artese sono in attesa di rimpatrio

Chi sono i due italiani rinchiusi ad Alligator Alcatraz e cosa succede ora
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Ci sono anche due cittadini italiani nella struttura di detenzione per migranti Alligator Alcatraz in Florida. Si tratta di Gaetano Cateno Mirabella Costa e Fernando Eduardo Artese, ed entrambi si trovano in attesa di essere rimpatriati.

Due italiani rinchiusi ad Alligator Alcatraz

Il 13 luglio 2025, il Miami Herald e il Tampa Bay Times hanno pubblicato un elenco di 747 persone detenute o in attesa di detenzione presso l'Alligator Alcatraz, il controverso centro di detenzione per immigrati nelle Everglades della Florida, dove gli stranieri sono detenuti in attesa di rimpatrio. Tra di loro anche i nomi di due nostri connazionali.

Gaetano Cateno Mirabella Costa

Gaetano Cateno Mirabella Costa, 45 anni, è nato a Taormina e ha vissuto negli Stati Uniti fino al suo arresto, avvenuto il 3 gennaio 2025 nella Contea di Marion con l'accusa di possesso illegale di farmaci, un'aggressione e un episodio di violenza contro un over 65.

Dopo sei mesi di carcere nelle strutture della contea, il 7 maggio 2025 è stato consegnato all'agenzia per l'immigrazione (ICE) per la procedura di espulsione. Il 9 luglio 2025 è stato trasferito ad Alligator Alcatraz.

Fernando Eduardo Artese

Fernando Eduardo Artese, 63 anni, è nato a Buenos Aires e possiede sia la cittadinanza argentina che quella italiana. Da circa dieci anni risiedeva negli Stati Uniti, insieme alla moglie e alla figlia, grazie al programma di esenzione dal visto (Visa Waiver). Il 25 giugno 2025 è stato fermato per un controllo e, durante le verifiche, è emerso un mandato d'arresto risalente a una mancata udienza per guida senza patente.

Pochi giorni dopo è stato affidato dall'agenzia per l'immigrazione e trasferito ad Alligator Alcatraz.

In una recente intervista rilasciata a La Voce di New York, Artese ha descritto Alligator Alcatraz come un luogo dove "si cerca di umiliare i migranti, trattandoli come criminali".

Cosa succede ora: il lavoro della Farnesina

Per entrambi - come per tutti i detenuti della struttura della Florida - è previsto il rimpatrio, ma una data ufficiale ancora non c'è.

La Farnesina sta seguendo la situazione, come ha spiegato in una nota:

"Il Consolato Generale d'Italia a Miami e l'Ambasciata d'Italia a Washington stanno seguendo la vicenda con la massima attenzione, mantenendosi in costante contatto con i famigliari dei connazionali e continuando a interessare le Autorità dell'Immigration and Customs Enforcement per reperire informazioni aggiornate sullo stato di salute dei connazionali e sulle tempistiche previste per il loro rimpatrio".

Cos'è Alligator Alcatraz

Alligator Alcatraz (da non confondere con la "vera" Alcatraz) è il nuovo centro di detenzione per migranti irregolari (in attesa di espulsione) voluto dall’amministrazione Trump, costruito in solo otto giorni nella regione paludosa delle Everglades, in Florida, e inaugurato lo scorso 3 luglio. Il nome della struttura allude sia alla fauna locale composta da pericolosi rettili (alligatori e pitoni) sia al nome dell'ex penitenziario federale di massima sicurezza di Alcatraz.

Trump, visitandone gli spazi interni, aveva detto:

"Insegneremo loro come scappare da un alligatore se evadono dalla prigione .Devi correre a zigzag, così le tue chance di sopravvivere aumentano dell'1%".

Il sito è dotato di almeno 200 telecamere di sicurezza, 8.500 metri di filo spinato e 400 addetti alla sicurezza. Le condizioni estreme meteorologiche, secondo i repubblicani, sarebbero parte integrante della strategia di deterrenza con la speranza che "i migranti se ne tornino a casa da sé".