Cessate il fuoco, Mosca è scettica: "Servono garanzie"
Putin si sente in posizione forte: "La Russia sta avanzando"

Successivamente alla svolta nei colloqui Usa-Ucraina a Gedda, gli Stati Uniti hanno riattivato gli aiuti militari all'Ucraina, dopo aver ottenuto da Kiev l'impegno a cessare temporaneamente il fuoco. Come sottolineato anche dal Segretario di Stato a stelle e strisce, Marco Rubio, ora la palla passa nelle mani del Cremlino.
Mosca si mostra scettica e chiede garanzie per il cessate il fuoco; rimarcando - inoltre l'attuale "posizione di forza", in virtù dell'avanzamento delle truppe russe in suolo ucraino.
Mosca scettica sul cessate il fuoco ucraino
Mosca accoglie con prudenza e un certo scetticismo la proposta di una tregua di 30 giorni emersa dai colloqui di Gedda. Secondo fonti russe citate da Reuters, qualsiasi accordo per porre fine al conflitto in Ucraina dovrà necessariamente tenere conto dei progressi compiuti dalla Russia sul campo e rispondere alle preoccupazioni di sicurezza di Mosca. Un alto funzionario russo ha sottolineato che il presidente Vladimir Putin difficilmente accetterà un cessate il fuoco senza prima negoziarne i termini e ottenere garanzie precise.
"Putin ha una posizione forte perché la Russia sta avanzando", ha affermato la fonte.
Progressi militari e il fronte di Kursk
Il Cremlino ha evidenziato i recenti successi delle forze russe nella regione di Kursk, un'area strategica al confine con l'Ucraina. "La dinamica è positiva", ha dichiarato il portavoce del presidente russo, Dmitri Peskov, sottolineando l'avanzata delle truppe di Mosca. Il ministero della Difesa russo ha annunciato la riconquista di cinque villaggi precedentemente sotto controllo ucraino, territori che Kiev sperava di utilizzare come leva nei negoziati. Sul possibile processo di pace, Peskov ha invitato alla prudenza:
"Non corriamo troppo, attendiamo garanzie".
Anche la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha ribadito il concetto, sottolineando che la posizione di Mosca su un eventuale cessate il fuoco non viene determinata all'estero.
"La formazione della nostra posizione non avviene in base a determinati accordi o sforzi di alcune parti, ma esclusivamente all'interno della Federazione Russa", ha dichiarato in un’intervista a Radio Sputnik, riportata dall’agenzia Tass.

Contatti diplomatici e possibili colloqui tra leader
Sul fronte diplomatico, si registra un'intensificazione dei contatti tra Mosca e Washington. Il direttore della CIA, John Ratcliffe, e il capo dell’intelligence esterna russa (Svr), Serghei Naryshkin, hanno recentemente comunicato telefonicamente, concordando di mantenere "contatti regolari" per contribuire alla stabilità e alla sicurezza internazionale. Secondo l’agenzia Tass, l’obiettivo è ridurre la tensione nei rapporti tra le due superpotenze.

Nel frattempo, Peskov non ha escluso la possibilità di una conversazione telefonica tra Vladimir Putin e Donald Trump, precisando che potrebbe essere organizzata rapidamente, se necessario.
Sudzha sotto il controllo russo
Nelle ultime ore, la bandiera russa è stata issata sull'amministrazione di Sudzha, una cittadina situata nell'oblast di Kursk vicino al confine ucraino.
"Il centro città è tornato sotto il controllo della Federazione Russa", ha dichiarato il comandante di un battaglione del gruppo nord delle forze russe all’agenzia Ria Novosti.
Incontro tra Putin e Lukashenko
Infine, il presidente russo Vladimir Putin è atteso a un incontro con il suo omologo bielorusso Alexander Lukashenko, in occasione della visita di quest'ultimo a Mosca. Si tratta del primo viaggio ufficiale all’estero di Lukashenko dopo la sua rielezione. Secondo il Cremlino, i due leader discuteranno "gli aspetti chiave dello sviluppo del partenariato strategico bilaterale, dell’alleanza tra Russia e Bielorussia, delle prospettive di integrazione nello Stato dell'Unione e delle questioni di attualità nell'agenda globale". Al termine dei colloqui, è prevista la firma di una serie di documenti congiunti.