Bimba di due anni muore a Lampedusa nella Giornata Mondiale dei migranti
Intanto il Governo allenta le maglie in attesa del nuovo codice di comportamento con le regole di condotta per le navi delle Ong
L'ultima tragedia nel mare attorno Lampedusa s'è consumata ieri, domenica 18 dicembre 2022, proprio nella Giornata Mondiale dei migranti.
Bimba di due anni muore a Lampedusa
Nella tarda mattinata, a circa 10 miglia a Sud di Lampedusa un barcone con a bordo 43 persone ha fatto naufragio: la piccola, che viaggiava con la madre, non c'è l'ha fatta nonostante sia stata intubata dai medici della Guardia costiera a bordo della motovedetta. Rianimato un bambino nelle stesse condizioni, altri due migranti hanno presentato sindrome da annegamento, altri due infine sono stati ricoverati con ustioni da carburante.
Il Governo allenta le maglie verso le navi Ong
Altri 90 migranti sbarcheranno a breve da due navi Ong: dal Governo italiano è arrivato l’ok allora sbarco. Si tratta probabilmente di un cambio di passo, dopo il muro contro muro nelle prime settimane di insediamento dell’Esecutivo, in attesa del nuovo codice di comportamento con le regole di condotta per le navi delle Ong. Oltre alla richiesta di sbarco, i soccorritori dovranno chiedere ai migranti se hanno intenzione di fare domanda per la protezione, in questo modo una volta scesi a terra il Paese di bandiera della nave dovrebbe farsi carico dell'accoglienza.
Giornata Mondiale dei migranti
La Giornata Mondiale dei migranti è stata l’occasione per fare il punto sul fenomeno. Sono 281 milioni i migranti nel mondo che ad oggi hanno dovuto abbandonare la propria terra natale in cerca di una vita migliore. Guerra e povertà, assenza di libertà, poche prospettive lavorative, repressioni hanno infatti spinto il 3,6% della popolazione mondiale a lasciare la propria casa.
Di questi, 89,4 milioni sono rifugiati richiedenti asilo o sfollati interni che sono rimasti bloccati in un limbo spazio-temporale. Lontani dalla loro città materna, ma senza la possibilità di raggiungere una nuova nazione da chiamare casa, la loro vita scorre nelle tende dei campi profughi dove non si va a scuola e non si lavora. Chi riesce fugge a bordo di barconi o nel retro di un camion o a piedi, senza però la garanzia di una vita migliore o ancor peggio la certezza di sopravvivere.
6mila 500 lavoratori morti in Qatar
Secondo l'organizzazione internazionale per le migrazioni 3900 migranti sono morti e scomparsi solo nel 2022, 35.000 dal 2014. La prima meta è quella del continente europeo col 30,9 per cento, poi Asia e e America del Nord, mentre pochissimi scelgono come destinazione l'Africa o l'America Latina.
Chi arriva poi deve combattere con la realtà, capire come rifarsi da zero una vita nel Paese che lo accoglie e trovare un lavoro con il quale pagarsi un tetto e un pasto. In totale i migranti lavoratori nel mondo sono 169 milioni, molti di loro sono costretti a vivere in alloggi sovraffollati in pessime condizioni igieniche senza potersi permettere un pasto nutriente e un'assistenza sanitaria adeguata.
Senza contare le migliaia di migranti che perdono la vita proprio mentre lavorano e il cui nome sparisce nel dimenticatoio della mancata cittadinanza come i 6mila 500 lavoratori che secondo un'inchiesta del Guardian sarebbero morti in Qatar durante la costruzione degli stadi per i mondiali.