Incredibile in Svizzera

Biglietto dopo biglietto la cassiera di un museo ha rubato un milione di euro

In dieci anni è riuscita ad accumulare una fortuna, che ha speso tra vestiti, gioielli, viaggi e auto. E ora dovrà restituire tutto al museo...

Biglietto dopo biglietto la cassiera di un museo ha rubato un milione di euro
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Un piano durato anni, che biglietto dopo biglietto, escamotage dopo escamotage, le ha fruttato un milione di euro. La cassiera "infedele" di un museo svizzero alla fine è stata beccata e ora dovrà restituire tutto il maltolto (che nel frattempo ha speso).

La cassiera che ha rubato un milione di euro al museo dove lavorava

Per raccontare questa bizzarra vicenda è necessario fare un salto all'indietro nel tempo. Siamo nel 2009 alla galleria d'arte della Fondazione Beyeler di Riehen, in Svizzera, quando la cassiera del museo - 53enne oggi - inizia il suo diabolico piano.

Giorno dopo giorno inizia a sottrarre piccole somme dalle casse della galleria, con i metodi più disparati. A volte vendeva ai clienti i biglietti "d'emergenza" cartacei che la galleria utilizzava soltanto in caso di guasto informatico. In altre occasioni inventava problemi con la stampante o simulava una doppia vendita. In tutte queste occasioni i soldi anziché in cassa finivano nelle sue tasche. Poco per volta, tanto da non farsi beccare per dieci anni, tanto basse erano le cifre rispetto agli incassi totali.

Come è stata beccata (dopo 10 anni)

Ma come è stata scoperta? La cassiera era solita siglare l'annullamento delle ricevute con i nomi dei suoi colleghi e sottoposti. Fino a quando uno di questi si è accorto di alcune sigle false e ha denunciato la situazione alla direzione del museo, che ha aperto un'indagine interna, scoprendo la responsabile, che nel 2019 è stata licenziata in tronco. Insieme alla denuncia per aver sottratto l'equivalente di circa 40.000 ingressi. Per un totale di circa un milione di euro.

Il processo, la restituzione e un problema...

La donna è dunque finita a processo, e in aula non ha fornito spiegazioni sulla provenienza dei soldi con cui negli ultimi anni aveva fatto la "bella vita", tra auto sportive, gioielli, vestiti firmati, viaggi e ogni genere di comfort. Un rifiuto che per la legge svizzera equivale a un'ammissione di colpevolezza.

E' dunque arrivata la condanna: la cassiera dovrà risarcire il museo con l'intera somma sottratta (986.126 franchi, oltre un milione di euro) e dovrà anche pagare una multa di 3.150 franchi. In più è stata condannata a tre anni e sette mesi di reclusione.

Il difficile sarà però per il museo recuperare la cifra, dato che come detto la cassiera quei soldi li ha spesi nel tempo...

 

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