Braccio di ferro sulla legge antiaborto texana: Biden la blocca, ripristinata dopo pochi giorni

Il giudice che ha accolto il ricorso del presidente, bloccando la legge: “Questa Corte non consentirà che questa offensiva privazione di un diritto così importante continui un altro giorno”.

Braccio di ferro sulla legge antiaborto texana: Biden la blocca, ripristinata dopo pochi giorni
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Joe Biden aveva annunciato che la sua amministrazione non sarebbe stata a guardare e ha incassato la prima vittoria contro la legge sull’aborto in Texas, la più restrittiva in vigore negli Usa, che è stata temporaneamente bloccata da un giudice federale. Ma, dopo una manciata di giorni, la Corte d'appello federale di New Orleans ha permesso al Texas di ripristinare la controversa legge.

Biden blocca la legge sull'aborto in Texas

Il tribunale ha accolto il ricorso dell’amministrazione del Presidente a stelle e strisce dopo che - un primo via libera della Corte suprema a inizio settembre - aveva scatenato polemiche feroci in vista di un possibile rovesciamento della storica sentenza Roe contro Wade del 1973, che aveva reso l’aborto legale nel Paese.

Cosa prevede la discussa legge, promulgata dal governatore repubblicano Greg Abbott a maggio 2021? L'aborto deve essere proibito dopo sei settimane di gravidanza, anche in caso di stupro o incesto. Molte donne, durante le prime settimane di gestazione, non hanno nemmeno la consapevolezza di essere incinte: ciò impedisce, di fatto, di prendere una decisione consapevole sul futuro della maternità per via del veto ad abortire imposto in tempi così stretti. La legge consente, inoltre, ai cittadini di qualsiasi Stato di denunciare chiunque assista o favorisca un'interruzione di gravidanza, ricevendo almeno 10.000 dollari per ogni procedura giudicata illecita in Texas.

Biden, che ha agito contro la legge il 9 settembre 2021, aveva tuonato contro le regole introdotte definendole "estreme" e ponendo l'accento sul fatto che violassero "palesemente" i diritti delle donne.

"La lotta è appena iniziata"

La portavoce della Casa bianca Jen Psaki dopo la prima vittoria aveva commentato:

"La lotta è appena iniziata, sia in Texas che in molti stati di questo Paese dove i diritti delle donne sono attualmente sotto attacco. Un importante passo avanti verso il ripristino dei diritti costituzionali delle donne in tutto lo Stato del Texas”.

Il giudice Pitman, che ha accolto il ricorso, bloccando di fatto la legge, ha così argomentato la sua decisione:

“Questa Corte non consentirà che questa offensiva privazione di un diritto così importante continui un altro giorno”.

Secondo il dipartimento di Giustizia statunitense, la legge interferisce con l’erogazione dei servizi federali relativi all’aborto. Il procuratore generale degli Stati Uniti Merrick Garland, ha definito la decisione del giudice una “vittoria per le donne in Texas”.

Il governatore texano Abbott si è detto pronto a dare battaglia e la nuova giocata texana ha portato a una nuova svolta. Il procuratore generale del Texas, il repubblicano Ken Paxton, ha fatto appello alla Corte federale di New Orleans, considerata una delle più conservatrici del Paese, che si è pronunciata in suo favore. Con ogni probabilità, il governo federale Usa contesterà la decisione della corte d'appello alla Corte suprema degli Stati Uniti.

Approvata per un soffio

La discussa legge era passata per un soffio lo scorso 1 settembre 2021: con una maggioranza di 5 giudici favorevoli contro 4 contrari. Il timore di molte associazioni in difesa delle donne è che il modello texano faccia scuola in tutto il Paese sul tema della limitazione degli aborti, trovando terreno fertile grazie all'attuale composizione della Corte Suprema, in cui i giudici conservatori hanno una maggioranza di 6 a 3.

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