La “bomba” esplode alle 19 di quella che sembrava una tranquilla domenica. François Bayrou, primo ministro francese, inizia quella che i media definiscono “l’intervista dell’ultima spiaggia”. Da quasi un’ora, quattro giornalisti delle principali reti all news francesi lo incalzano a Matignon, residenza ufficiale del premier, per capire se esista ancora margine di compromesso tra i partiti prima del voto di fiducia dell’8 settembre 2025, che potrebbe sancire la caduta del suo Governo.
Tra i temi più caldi c’è il bilancio disastroso dello Stato francese. I socialisti chiedono di aumentare le tasse sui contribuenti più ricchi, ma Bayrou frena:
“I cittadini più abbienti lascerebbero la Francia. Ormai c’è una sorta di nomadismo fiscale e l’Italia, oggi, sta facendo dumping fiscale“.
L’accusa di Bayrou all’Italia
Interrotto da una giornalista, Bayrou ribadisce che Roma starebbe attirando i cittadini francesi con tasse più basse. L’accusa, quasi ignorata dai suoi intervistatori, non passa invece inosservata in Italia, dove si apre un nuovo fronte di tensione con Parigi, anche se stavolta la miccia è stata accesa Oltralpe (e i recenti battibecchi tra Salvini e Macron non c’entrano).
Non è peraltro la prima uscita fuori misura da parte di Bayrou, che recentemente aveva proposto di abolire la Pasquetta e la festa dell’8 maggio (anniversario della vittoria nella Seconda guerra mondiale) in Francia, per riequilibrare in qualche modo i conti disastrati del Paese, ma è la prima volta che se la prende con il nostro Paese.
La risposta di Palazzo Chigi
Passano un paio d’ore e arriva la risposta di Palazzo Chigi, con una nota ufficiale:
“Stupiscono le affermazioni, totalmente infondate, del primo ministro francese François Bayrou, secondo le quali l’Italia starebbe facendo dumping fiscale, penalizzando la Francia. L’economia italiana è attrattiva e va meglio di altre grazie alla stabilità e credibilità della nostra Nazione”.
“L’Italia non applica politiche di immotivato favore fiscale per attrarre aziende europee e, con questo Governo, ha addirittura raddoppiato l’onere fiscale forfettario in vigore dal 2016 a carico delle persone fisiche che trasferiscono la residenza in Italia”.
“L’Italia è piuttosto, da molti anni, penalizzata dai cosiddetti “paradisi fiscali europei”, che sottraggono alle nostre casse pubbliche ingenti risorse. Confidiamo che, dopo queste affermazioni del suo primo ministro, la Francia voglia finalmente unirsi all’Italia per intervenire in sede di Unione Europea contro quegli Stati membri che applicano da sempre un sistematico dumping fiscale, con la compiacenza di alcuni Stati europei”.
La Lega e Tajani
Reagiscono anche Lega e Forza Italia. Meno diplomatico il Carroccio:
“Attacco grave e inaccettabile all’Italia, ai suoi imprenditori e lavoratori, da un governo francese in crisi. Noi preferiamo lavorare, lasciando a Parigi nervosismo e polemiche”.
Infine, arriva il commento del ministro degli Esteri Antonio Tajani (Forza Italia), tradizionalmente attento a mantenere rapporti equilibrati con la Francia:
“Sono sbalordito da accuse così infondate. L’Italia cresce grazie a stabilità politica ed economia solida, non certo per dumping fiscale. I veri paradisi fiscali sono altri e da anni creano gravi distorsioni in Europa”.
Cosa significa dumping fiscale?
Con l’espressione dumping fiscale si indica una strategia con cui uno Stato applica una tassazione significativamente più bassa rispetto ai Paesi vicini per attrarre imprese, investimenti o cittadini facoltosi. Questo fenomeno crea una concorrenza fiscale sleale all’interno dell’Unione Europea, poiché spinge capitali e contribuenti a spostarsi verso Paesi con aliquote più favorevoli, penalizzando quelli con sistemi fiscali più onerosi.
Nel dibattito politico europeo, il dumping fiscale è spesso associato ai cosiddetti paradisi fiscali interni all’UE, come Irlanda, Lussemburgo o Paesi Bassi, e rappresenta un nodo irrisolto nelle politiche di armonizzazione fiscale comunitarie.