Un attacco russo a un impianto energetico nella città di Slavutych, nell’oblast’ di Kiev, ha provocato un blackout di oltre tre ore nella centrale nucleare di Chernobyl e lasciato migliaia di persone senza corrente. A riferirlo è il ministero dell’Energia ucraino, che parla di una “situazione di emergenza” in diverse strutture del sito nucleare.
Zelensky: “Attacco deliberato”
L’interruzione dell’alimentazione elettrica ha riguardato anche la città di Slavutych e alcune aree della vicina regione di Chernihiv. A causa delle sovratensioni, il Nuovo Confinamento Sicuro – la gigantesca struttura che isola il quarto reattore distrutto nel disastro del 1986 e impedisce la dispersione di materiali radioattivi – è rimasto senza corrente.
The Russians do not understand the cost of all these blackouts, of all the hardships that the people of Ukraine experience and endure during this war. And this is not even a question of their morality, which they lack, but of their physical perception. Ukraine does not kill…
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) October 6, 2025
Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, si è trattato di un “attacco deliberato” condotto con oltre venti droni.
“I russi non potevano ignorare che colpire le infrastrutture di Slavutych avrebbe avuto tali conseguenze per Chernobyl”, ha dichiarato il capo dello Stato, accusando Mosca di rappresentare “una minaccia globale” e chiedendo “una risposta forte” dalla comunità internazionale.
Il blackout ha interessato anche la struttura di confinamento del reattore danneggiato, ora alimentata da generatori diesel di emergenza. L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea) ha confermato che la connessione elettrica è stata interrotta dopo un bombardamento russo su una sottostazione, ma ha precisato che i livelli di radiazione “restano entro i limiti normali” e che “non esiste alcun pericolo immediato”.
Il ministero dell’Energia ucraino ha poi annunciato che, nel giro di 24 ore, la fornitura di energia a tutti gli impianti di Chernobyl è stata completamente ripristinata.
Zelensky: “Minaccia globale alle centrali nucleari”
In un messaggio pubblicato sui suoi canali social, Zelensky ha avvertito che “ogni giorno in cui la Russia prolunga la guerra e continua a colpire la nostra infrastruttura energetica rappresenta una minaccia globale”.

“Oltre a Chernobyl e Zaporizhzhia – ha aggiunto – l’Ucraina possiede sei centrali nucleari, ognuna delle quali potrebbe diventare un bersaglio per droni e missili russi. È fondamentale che i Paesi europei, gli Stati Uniti e il G7 adottino misure concrete per la pace e la sicurezza nella misura più ampia possibile.”
Il presidente ucraino aveva inoltre parlato di una “situazione critica” alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, “scollegata dalla rete elettrica e alimentata da generatori diesel” a causa dei bombardamenti russi. L’Aiea, pur monitorando da vicino l’evolversi degli eventi, ha assicurato che “non c’è alcun pericolo immediato” per la popolazione.
Varsavia rafforza i controlli: “Flussi migratori usati come arma da Mosca”
Mentre l’Ucraina affronta le conseguenze dell’attacco nella zona di Chernobyl, la Polonia si trova a gestire un crescente afflusso di migranti lungo i confini con Germania e Lituania. Varsavia ha annunciato una nuova proroga dei controlli di frontiera fino al 4 aprile 2026, misura introdotta per contrastare l’immigrazione irregolare e monitorare le rotte di transito verso l’Europa occidentale.
“Proroghiamo i controlli per monitorare la rotta migratoria che dagli Stati baltici, attraverso la Polonia, porta all’Europa occidentale. Stiamo fermando individui che tentano illegalmente di introdurre migranti clandestini in Occidente”, ha dichiarato il ministro dell’Interno Marcin Kierwiński.

La decisione, accompagnata dal dispiegamento di truppe ai confini, risponde a quella che il governo polacco definisce una “pressione migratoria sostenuta”, alimentata – secondo Varsavia – da manovre orchestrate da Minsk e Mosca.
Nei primi otto mesi del 2023, le autorità polacche hanno registrato quasi 25.000 tentativi di ingresso illegale dal confine bielorusso e fermato oltre 500 migranti e 60 presunti trafficanti.
Il presidente Karol Nawrocki ha disposto l’invio di ulteriori 5.000 militari a supporto delle guardie di frontiera.
“Mantenere l’integrità del confine con la Bielorussia e proteggerlo dalla pressione migratoria rimane un compito fondamentale”, ha affermato.
Varsavia sostiene che “la Russia utilizza la migrazione come strumento di destabilizzazione politica”, accusa che Minsk e Mosca respingono con forza.