"Atto di tirannia"

Arrestato sindaco di Istanbul, oppositore di Erdogan. Vietate manifestazioni in suo favore

Ekrem Imamoglu, accusato di corruzione, aveva annunciato di volersi candidare alle elezioni presidenziali del 2028. Crollano Borsa e lira turca

Arrestato sindaco di Istanbul, oppositore di Erdogan. Vietate manifestazioni in suo favore
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Nella notte tra il 18 e il 19 marzo 2025, la polizia turca ha fatto irruzione nell’abitazione del sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu, arrestandolo. Lo ha annunciato lo stesso Imamoglu su X. Secondo i media locali, il fermo sarebbe legato a un’indagine per corruzione.

Oltre al primo cittadino di Istanbul, sono state arrestate altre 78 persone, tra cui il sindaco di Beylikduzu, Murat Celik, e il noto cantante Ercan Saatci. Le accuse spaziano dalla corruzione al presunto sostegno al PKK, gruppo considerato terroristico dal governo turco.

Figura centrale dell’opposizione al presidente Recep Tayyip Erdogan, Imamoglu ha denunciato quanto accaduto con un messaggio sui social:

“Centinaia di agenti hanno fatto irruzione nella mia casa. Ho fiducia nella mia nazione”. Secondo un suo collaboratore, il sindaco è stato condotto al quartier generale della polizia.

Restrizioni a Istanbul dopo l’arresto

Dopo il fermo di Imamoglu, la prefettura di Istanbul ha vietato ogni forma di manifestazione di protesta. L’arresto arriva in un momento delicato per il sindaco, che aveva già dichiarato la sua intenzione di candidarsi alle elezioni presidenziali del 2028, sfidando Erdogan.

Arrestato sindaco di Istanbul, oppositore di Erdogan. Vietate manifestazioni in suo favore
Recep Tayyip Erdogan

Nel frattempo, è stato fermato anche il giornalista investigativo Ismail Saymaz, interrogato dalla polizia. Parallelamente, il monitoraggio di NetBlocks.org ha segnalato forti limitazioni all’accesso ai social media in Turchia.

L’opposizione minaccia il boicottaggio elettorale

Il leader del Buon Partito, Musavat Dervisoglu, ha lanciato un appello alle forze di opposizione affinché boicottino le future elezioni nel caso in cui Erdogan si ricandidasse.

“Da oggi, democrazia, libertà e diritto di voto sono sospesi in Turchia. Se Erdogan correrà di nuovo, l’intera opposizione dovrà rifiutarsi di partecipare. Dobbiamo restare fermi, come Ataturk”, ha dichiarato Dervisoglu in un discorso trasmesso sui canali locali.

L’ufficio del procuratore capo di Istanbul ha confermato che Imamoglu, esponente di spicco del centrosinistra turco, è stato arrestato con l’accusa di corruzione, frode e tangenti. Nonostante la pressione, il sindaco ha dichiarato di non avere intenzione di cedere. In città, nel frattempo, sono state rafforzate le misure di sicurezza e si registrano blackout sui social.

Imamoglu: “Non mi arrenderò”

Le accuse mosse contro Imamoglu comprendono estorsione, turbativa d’asta e favoreggiamento del PKK.

“Siamo davanti a un atto di tirannia, ma voglio che sappiate che non mi arrenderò”, ha affermato il sindaco, che rappresenta la principale minaccia politica per Erdogan. Il CHP, il partito con cui Imamoglu è stato eletto per due volte alla guida di Istanbul, ha definito l’arresto “un colpo di Stato contro la volontà popolare”.

Revocato il diploma di laurea di Imamoglu

Il giorno precedente all’arresto, l’Università di Istanbul ha annullato il diploma di Imamoglu, ottenuto negli anni ’90, sostenendo che fosse falso. Un elemento che potrebbe compromettere la sua candidatura alle presidenziali, dato che la laurea è un requisito obbligatorio per correre alla presidenza in Turchia. Negli ultimi mesi, il sindaco era già sotto inchiesta per altri reati, tra cui il tentativo di influenzare la magistratura. Nel 2022 era stato condannato a oltre due anni di carcere per insulti a pubblico ufficiale, una sentenza che, se confermata dalla corte d’appello, potrebbe impedirgli di fare politica.

Mercati in crisi: crollano borsa e lira turca

L’arresto di Imamoglu ha avuto ripercussioni anche sui mercati. La Borsa di Istanbul ha aperto in forte calo, con il Bist 100 che ha perso il 7%, causando la sospensione temporanea degli scambi. Alla ripresa delle contrattazioni, la perdita si è attestata intorno al 5%.

Anche la lira turca ha subito un duro colpo, toccando nuovi minimi storici: l’euro è salito a 40,24 lire, mentre il dollaro ha raggiunto quota 36,81.

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