GUERRA AL CAPOLINEA

Appello di Trump a Putin: "Risparmi gli Ucraini nel Kursk"

Oggi conferenza dei "volenterosi" capitanati dal britannico Starmer

Appello di Trump a Putin: "Risparmi gli Ucraini nel Kursk"
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L'appello del presidente Donald Trump ha funzionato. Vladimir Putin ha infatti affermato di aver accolto l'invito del presidente americano a risparmiare i soldati ucraini nel Kursk i quali - stando alla Russia - sarebbero circondati nella regione. Dopo aver invitato Kiev a ordinare ai suoi soldati di deporre le armi, anche Putin avrebbe dunque teso la mano nei confronti degli ucraini e, di conseguenza, di Trump.

Putin-Trump: ottimismo sulla tregua

"Ieri abbiamo avuto discussioni molto buone e produttive con il presidente Vladimir Putin della Russia, e c'è un'ottima probabilità che questa orribile e sanguinosa guerra possa finalmente finire - MA, PROPRIO IN QUESTO MOMENTO, MIGLIAIA DI TRUPPE UCRAINE SONO COMPLETAMENTE CIRCONDATE DALL'ESERCITO RUSSO, E IN UNA POSIZIONE MOLTO CATTIVA E VULNERABILE. Ho fortemente chiesto al presidente Putin di risparmiare le loro vite. Questo sarebbe un massacro orribile, uno che non si vedeva dalla seconda guerra mondiale. Dio li benedica tutti!!!".

Questo l'appello di Donald Trump al presidente Putin perché risparmiasse la vita delle truppe ucraine scritto direttamente sul suo social Truth. Un appello che - stando alle ultime informazioni dal Cremlino - Putin avrebbe deciso di accogliere. Mosca ha chiesto comunque garanzie che l'Ucraina non approfitti dei 30 giorni di tregua per riarmarsi e riorganizzarsi.

"La nuova amministrazione Usa guidata dal presidente Trump sta facendo di tutto per ripristinare almeno qualcosa di ciò che, a suo avviso, è stato praticamente ridotto a zero e distrutto dalla precedente amministrazione americana - ha spiegato Vladimir Putin -. La situazione nei rapporti tra Mosca e Washington sembra iniziare a muoversi. Anche se non è un processo facile, anzi, direi complicato".

E la conferma di un rapporto disteso sarebbe arrivata appunto dopo il"sì" a risparmiare i soldati ucraini nel Kursk. Dall'altra parte è il presidente Trump ad affermare come le trattative stiano andando "ragionevolmente bene" ma come ancora sia da raggiungere un accordo definitivo. Di tutt'altro tenore invece le dichiarazioni del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che accusa Putin di volere "sabotare la diplomazia" e chiede a Trump di usare "la potenza dell'America" per "forzare" Putin a fermare le sue truppe.

"Abbiamo un accordo per un cessate il fuoco con la parte ucraina e stiamo cercando di raggiungere la stessa intesa anche con la Russia. Lunedì ne sapremo un po' di più", ha spiegato Donald Trump. "Se Putin non dovesse accettare sarebbe una brutta notizia per il mondo. Stanno morendo tante persone. Ma io credo che alla fine si raggiungerà un accordo. Lo conosco abbastanza bene per dirlo".

La coalizione dei "volenterosi" guidata da Starmer

Una valutazione sulla situazione da parte dell'Europa potrebbe arrivare nella giornata di oggi sabato 15 marzo 2025, quando è in programma una riunione in videoconferenza della cosiddetta coalizione dei "volenterosi", convocata dal premier britannico Keir Starmer. Il gruppo, "nato" di fatto lo scorso 2 marzo 2025 in occasione del vertice dei leader europei a Lancaster House - a cui aveva partecipato anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky - si riaggiorna dunque dopo gli sviluppi in direzione di una possibile tregua di 30 giorni, accordata da Stati Uniti e Ucraina a Gedda, in attesa di una risposta definitiva di Vladimir Putin.

La riunione coinvolgerà circa 37 Paesi tra Europa, Asia e membri del Commonwealth ed è stata convocata per discutere strategie volte a garantire un cessate il fuoco duraturo e a definire il supporto all'Ucraina nel caso si giunga a un accordo negoziato con la Russia. Secondo quanto riportato dal Kyiv Independent, il cosiddetto piano dei "volenterosi" prevederebbe il sostegno all'Ucraina attraverso assistenza finanziaria, invio di truppe, aerei e navi per prevenire una nuova aggressione russa.

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Il premier britannico Starmer con la nostra presidente del Consiglio Giorgia Meloni

Il piano sarà successivamente presentato a Donald Trump, con l'obiettivo di ottenere il supporto statunitense sotto forma di potenza aerea, intelligence e sorveglianza delle frontiere, senza però il coinvolgimento diretto di truppe americane nella forza di pace. Regno Unito e Francia intendono impedire che Washington assecondi le richieste di Vladimir Putin, che mirano alla smilitarizzazione dell'Ucraina e all'indizione di elezioni prima del raggiungimento di un accordo di pace definitivo.

Dubbi su una partecipazione dell'Italia

L'Italia non ha invece ancora sciolto la riserva sulla sua partecipazione alla coalizione dei "volenterosi". Giorgia Meloni non avrebbe infatti ancora deciso se partecipare o meno.

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La premier Giorgia Meloni

La premier starebbe cercando rassicurazioni sul fatto che l'incontro non si focalizzerà sul possibile invio di peacekeeper in Ucraina. Un'idea lanciata da Macron e Starmer su cui Palazzo Chigi ha espresso da giorni "forte contrarietà".

Se l'incontro dovesse servire a portare avanti discussioni su quel tema, per Giorgia Meloni avrebbe poco senso partecipare e da qui sarebbe probabile dunque la decisione di non presenziare.

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