GUERRA

Ancora fuoco incrociato fra India e Pakistan: appello mondiale alle due potenze nucleari per de-escalation

All'attacco indiano di martedì scorso ha risposto la rappresaglia pakistana nelle ultime ore

Ancora fuoco incrociato fra India e Pakistan: appello mondiale alle due potenze nucleari per de-escalation
Pubblicato:

Continua il conflitto tra India e Pakistan con uno scambio di attacchi aerei che sta scatenando un’ondata di tensione in tutta la comunità internazionale.

Fuoco incrociato tra India e Pakistan

Tutto è ricominciato, dopo più di 25 anni di relativa serenità, lo scorso 22 aprile con un attacco che ha causato 26 vittime nel Kashmir indiano ed è stato rivendicato da un gruppo affiliato a militanti pakistani dell'associazione terroristica Lashkar-e-Taiba.

Il governo indiano ha immediatamente puntato il dito contro Islamabad e ha reagito il 6 maggio colpendo tre basi militari pakistane con un raid che ha provocato 32 morti. Il Pakistan aveva annunciato che si sarebbe vendicato e così è stato.

Il nuovo raid di Islamabad

Nelle ultime ore, si è verificata una rappresaglia che ha centrato infrastrutture strategiche in territorio indiano tra cui la base aerea di Udhampur, l’aeroporto di Pathankot e un deposito missilistico vicino ad Amritsar.

L’escalation ha costretto il Pakistan a chiudere il proprio spazio aereo per 24 ore, fino a domenica a mezzogiorno ora locale (le 9 in Italia). Una mossa che riflette la gravità del momento e la volontà di proteggere i cieli da ulteriori attacchi.

Secondo quanto riportato dalla Tv di Stato pakistana, le forze armate pakistane hanno lanciato l’Operazione Bunyanun Marsoos, un termine coranico che significa “muro indistruttibile”.

Sono entrambe potenze nucleari

Sono state prese di mira le basi indiane utilizzate per lanciare missili come il deposito BrahMos a Beas che è stato distrutto. Le autorità del Kashmir indiano hanno confermato la morte di cinque civili durante questi attacchi.

Un nuovo tragico capitolo che si aggiunge a una crisi in rapida evoluzione. Una delle preoccupazioni principali è legata al nucleare che entrambe le potenze possiedono.

Secondo un'indiscrezione, il primo ministro pakistano Shehbaz Sharif avrebbe convocato una riunione con l’Autorità di Comando Nazionale, l’organismo responsabile del controllo delle armi nucleari. Ma l'incontro è stato smentito.

Il primo ministro pakistano Shehbaz Sharif

Il G7 e gli Usa chiedono la de-escalation

Allarmato dalle disposizioni di nucleare, il G7 ha lanciato un appello urgente a India e Pakistan per una de-escalation immediata, invitando le due parti alla massima moderazione per evitare un conflitto su larga scala che potrebbe avere conseguenze catastrofiche.

Anche gli Stati Uniti sono scesi in campo con il Segretario di Stato Marco Rubio che ha parlato telefonicamente con i ministri degli esteri di entrambi i Paesi. Rubio ha offerto assistenza diplomatica e ha chiesto di ristabilire linee di comunicazione diretta per “evitare qualsiasi errore di calcolo” che potrebbe far precipitare la situazione.

Il segretario di Stato Marco Rubio

Interviene anche la Cina

Dello stesso tono l’intervento della Cina. Il Ministero degli Esteri di Pechino ha esortato India e Pakistan a “ritornare sulla via del dialogo politico”, sottolineando che ogni ulteriore passo verso l’escalation rappresenta un pericolo per l’intero equilibrio globale.

La crisi attuale segna uno dei più gravi scontri tra i due Paesi degli ultimi vent’anni, riportando alla memoria l'ultimo conflitto di Kargil del 1999. In gioco, come sempre, la contesta regione del Kashmir.

Qualora si scatenasse effettivamente un conflitto su vasta scala, la differenza sostanziale oggi è data dalla maggiore portata degli armamenti, dall’aumentata tensione geopolitica globale e da una crescente instabilità interna in entrambe le nazioni.

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali