SODDISFAZIONE

Anche Russia e Iran dicono sì al Piano di Pace nelle Striscia: ora gli ostaggi, poi ritiro di Israele e disarmo di Hamas

Peskov: "Spero che le azioni per attuare gli accordi seguano rapidamente". Araghchi: "Cessate il fuoco fonte di soddisfazione generale"

Anche Russia e Iran dicono sì al Piano di Pace nelle Striscia: ora gli ostaggi, poi ritiro di Israele e disarmo di Hamas

Mosca e Teheran hanno accolto con favore la prima fase del Piano di Pace di Donald Trump per Gaza. Dopo due anni di guerra, il cessate il fuoco tra Israele e Hamas ha aperto uno spiraglio di stabilità nel Medio Oriente.

Cremlino: “Soddisfazione generale per il cessate il fuoco”

La Russia “sostiene e accoglie con favore” il piano di Donald Trump per Gaza e auspica che “venga realizzato” permettendo una soluzione “pacifica” al conflitto. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dalle agenzie russe Interfax e RIA Novosti.

Giovedì 9 ottobre 2025, Mosca ha espresso soddisfazione per l’accordo di cessate il fuoco raggiunto tra Israele e Hamas, ma ha sottolineato che la vera sfida sarà l’attuazione concreta dell’intesa.

La Germania alza la posta: "No più limiti di gittata per armi all'Ucraina". E Mosca per la prima volta invoca la diplomazia
Dmitry Peskov

Certamente sosteniamo questi sforzi. Non può che causare soddisfazione generale che un cessate il fuoco a Gaza sia già stato stabilito. Tutti questi sforzi possono essere accolti con favore”, ha dichiarato Peskov.

Il portavoce del Cremlino ha aggiunto che la Russia spera “che le azioni per attuare gli accordi seguano rapidamente“, esprimendo fiducia nella possibilità che questa prima fase apra la strada a un processo di pace duraturo.

Iran: “Bene il cessate il fuoco tra Hamas e Israele”

Anche l’Iran ha accolto positivamente il nuovo scenario. In una nota ufficiale, il Ministero degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha dichiarato che Teheran “ha sempre sostenuto qualsiasi azione e iniziativa che includa la fine della guerra genocida, il ritiro delle forze di occupazione, l’invio di aiuti umanitari, il rilascio dei prigionieri palestinesi e la tutela dei diritti fondamentali dei palestinesi“.

La Repubblica Islamica, storica sostenitrice di Hamas, considera la tregua un passo nella giusta direzione per porre fine al conflitto e alleviare le sofferenze della popolazione di Gaza.

“Il fatto che un cessate il fuoco sia stato essenzialmente stabilito non può che essere una fonte di soddisfazione generale“, hanno ribadito da Teheran.

Oggi a Ginevra il capo della diplomazia iraniana incontra Ue, Francia, Germania e Inghilterra
Abbas Araghchi

Secondo osservatori mediorientali, il sostegno iraniano al cessate il fuoco risponde anche a una strategia di equilibrio. Da un lato, Teheran intende evitare una nuova escalation militare che potrebbe destabilizzare l’intera regione; dall’altro, punta a rafforzare il proprio ruolo di interlocutore politico e diplomatico nel processo di pace.

L’Iran cerca così di presentarsi come un attore responsabile, pur mantenendo la propria posizione ideologica di difesa della causa palestinese e di opposizione a Israele, ancora definito “forza di occupazione“.

Nel comunicato, il governo iraniano ha anche ribadito l’urgenza di inviare aiuti umanitari alla popolazione di Gaza, duramente colpita da mesi di bombardamenti. La priorità, per entrambi i Paesi, resta il rispetto dell’accordo appena siglato: la liberazione degli ostaggi, il ritiro graduale delle forze israeliane e il successivo disarmo di Hamas, elementi centrali del piano di Trump.