Ripercussioni sul prezzo della benzina

Accordo a sorpresa nella notte sull’embargo del petrolio russo: l’Ungheria non pone veti

Resta fuori dalle sanzioni l'oleodotto che porta il greggio dalla Russia in Ungheria.

Accordo a sorpresa nella notte sull’embargo del petrolio russo: l’Ungheria non pone veti
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Dopo un mese di trattative è stato raggiunto nella notte a Bruxelles l'accordo sul sesto pacchetto di sanzioni europee contro la Russia: prevede il blocco delle importazioni via mare di petrolio.

Accordo sull’embargo del petrolio russo

A tarda notte, dopo una lunga trattativa, via libera allo stop graduale alle importazioni di petrolio dalla Russia: ad annunciarlo i vertici dell'Unione Europea, la presidente Ursula von der Leyen, che all'inizio era apparsa scettica sulla possibilità di arrivare a un'intesa.

Il Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel chiarisce subito il vero obiettivo del sesto pacchetto di sanzioni:

“Fermiamo i finanziamenti alla macchina da guerra russa bloccando le importazioni di Greggio da Mosca”.

L'accordo prevede lo stop immediato al greggio che arriva via mare dalla Federazione Russa all'Unione europea, che rappresenta i due terzi delle importazioni totali.

Ma resta fuori dalle sanzioni l'oleodotto che porta il greggio dalla Russia in Ungheria, decisione che ha permesso di superare il veto del premier ungherese Orban, mentre in caso di emergenza sono previsti aiuti straordinari per i Paesi che potrebbero trovarsi in difficoltà sul fronte energetico.

Immediate quanto inevitabili le ripercussioni sul prezzo della benzina, dato che dei circa 10 milioni al giorno di petrolio circa 3 milioni vengono dalla Russia e due terzi via mare.

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