STRISCIA DI SANGUE

A Gaza entrano anche i bulldozer ad abbattere i pochi muri rimasti (e Hamas dice no alla tregua Usa)

Intanto il segretario generale dell'Onu chiede un'indagine indipendente su quanto sta accadendo in Palestina

A Gaza entrano anche i bulldozer ad abbattere i pochi muri rimasti (e Hamas dice no alla tregua Usa)
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Mentre le ruspe israeliane abbattono gli ultimi muri ancora in piedi nella Striscia di Gaza, la comunità internazionale osserva con crescente sgomento l’evolversi del conflitto.

A farne le spese, ancora una volta, sono i civili palestinesi, intrappolati in un ciclo di devastazione senza fine. Nelle ultime ore, l’esercito israeliano (IDF) ha intensificato le operazioni militari nel nord e nel sud della Striscia.

Israele abbatte i pochi muri rimasti

A Khan Younis, nel sud, le truppe dell'IDF hanno demolito il muro posteriore dell’Ospedale Europeo con i bulldozer, privando la città di uno degli ultimi centri medici ancora parzialmente funzionanti.

Un simbolo, ormai, della sistematica distruzione in atto: anche gli ospedali vengono spazzati via, tra le macerie di una guerra che sembra non conoscere tregua. Nel nord, a Beit Lahiya, è stato invece bombardato l’unico centro dialisi rimasto.

Fonti del Ministero della Sanità palestinese denunciano un attacco diretto a un’infrastruttura essenziale per la sopravvivenza di centinaia di malati.

Hamas dice no alla tregua Usa

In questo contesto, tornerà al mittente la proposta di cessate il fuoco degli Stati Uniti su cui l’inviato speciale Steve Witkoff si era detto “ottimista”.

Ma la risposta di Hamas è stata gelida. Secondo quanto riportato dal portale Axios, il movimento islamista giudica la proposta troppo sbilanciata a favore di Israele e priva di garanzie su una pace duratura e su una reale fine dell’occupazione.

Bagni di sangue ai centri per gli aiuti

Sul fronte umanitario, continua a sconvolgere il bagno di sangue a Rafah quando decine di palestinesi sarebbero stati colpiti mentre tentavano di raggiungere un centro di distribuzione di aiuti umanitari.

La versione delle forze israeliane parla di “colpi di avvertimento” contro “sospetti che si avvicinavano a postazioni militari”, ma fonti palestinesi denunciano una strage: almeno 31 morti e 176 feriti. E sembra che stamattina si sia verificato un episodio simile.

Si parla di altri 24 civili uccisi dopo che avevano appena ricevuto i generi alimentari, ma il bilancio non è verificato da fonti indipendenti.

ONU: "Serve un'indagine immediata"

Comunque sia, le immagini diffuse che mostrano corpi trasportati a braccia o su carri da civili e pronto soccorso sopraffatti da feriti da arma da fuoco sono agghiaccianti e la tensione diplomatica è salita immediatamente.

Un'immagine agghiacciante dopo gli spari al centro

Israele ha pubblicato un video in cui si vedono uomini armati con il volto coperto che sparano verso i civili, accusando Hamas di aver orchestrato l’attacco per fomentare l’opinione pubblica.

Il segretario generale dell’ONU, António Guterres, ha chiesto un’indagine indipendente.

“È inaccettabile che i palestinesi debbano rischiare la vita per ottenere del cibo. Serve un’indagine immediata e che i responsabili rispondano delle proprie azioni”, ha affermato in una nota.

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