Vola a +2% l'export italiano: ordini dall'estero, corsa contro il tempo prima dei dazi di Trump
Ma l’effetto "scorte" non basta a salvare il secondo trimestre: saldo commerciale in calo

Gli Stati Uniti fanno scorta di prodotti italiani e Roma accelera sugli acquisti oltreoceano. A due mesi dall’entrata in vigore dei nuovi dazi — scattati il 7 agosto 2025 — si registra un vero e proprio boom negli scambi tra Italia e USA.
Secondo i dati diffusi da Istat, a giugno 2025 le esportazioni italiane verso gli Stati Uniti sono aumentate del 10,3% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, mentre le importazioni dall’America hanno segnato un balzo del 45,7%. Questo fermento commerciale ha sostenuto l’export complessivo italiano verso il resto del mondo, che nello stesso mese è salito del 4,9% in valore e dello 0,8% in volume rispetto a giugno 2024, con un incremento del 4% rispetto a maggio.
Farmaceutica in testa
Il settore che più ha contribuito alla crescita è quello degli articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici, le cui vendite negli USA sono aumentate del 77% in un anno, generando da sole 1,42 punti percentuali dell’incremento tendenziale dell’export. La farmaceutica è anche tra i comparti più vulnerabili alle tensioni commerciali: l’ex presidente Donald Trump ha minacciato dazi fino al 250%, sebbene l’accordo con Bruxelles dovrebbe fissarli al 15%.
Nel complesso del primo semestre 2025, le esportazioni italiane verso gli Stati Uniti sono cresciute del 7,8%, confermando il ruolo di questo mercato come principale destinazione extraeuropea del made in Italy. Nel 2024, gli USA erano stati il secondo cliente dell’Italia dopo la Germania, assorbendo il 10% delle vendite estere complessive.
Saldo commerciale in calo
A giugno il saldo commerciale dell’Italia con l’estero ha raggiunto 5,4 miliardi di euro, in aumento rispetto ai 5,1 miliardi di un anno prima. Tuttavia, la spinta di inizio estate non ha evitato un secondo trimestre in negativo: rispetto ai tre mesi precedenti, le esportazioni sono calate del 2,6% e le importazioni dell’1,7%.
Guardando all’intero primo semestre, entrambi i flussi restano in crescita rispetto al 2024 — export +2,1%, import +4,6% — ma l’avanzo commerciale si è ridotto sensibilmente: da 29,1 miliardi di euro nei primi sei mesi del 2024 a 22,8 miliardi nel 2025, prima ancora che l’impatto dei dazi USA si faccia pienamente sentire.
L’analisi di Istat
L’Istat sottolinea che a giugno la crescita dell’export è stata trainata soprattutto dai mercati extra UE e, in parte, da operazioni di grande entità nel settore della cantieristica navale. Al netto di queste, la variazione congiunturale resta positiva: +3,1% su maggio e +4,0% rispetto a giugno 2024. Anche l’import segna un aumento sia su base mensile che annua.
Il saldo commerciale del semestre è interamente dovuto agli scambi extraeuropei, ma la riduzione rispetto all’anno scorso è significativa. Sul fronte prezzi, l’attenuazione del calo annuo e il leggero aumento mensile sono legati soprattutto ai rialzi dell’energia, sia nell’area euro che fuori.
L’allarme di Confindustria
Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, mette in guardia sul futuro. Una stangata da quasi 23 miliardi di euro per l'export italiano negli Usa: sarebbe questo, secondo una simulazione del Centro Studi Confindustria, il conto da pagare per i dazi al 15%.