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Università: i corsi di laurea grazie ai quali le donne guadagnano (quasi) come gli uomini. E fanno carriera

L'elenco completo del MIUR, ma attenzione ai pregiudizi su femmine e scienza: iniziano già a sei anni

Università: i corsi di laurea grazie ai quali le donne guadagnano (quasi) come gli uomini. E fanno carriera
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Le studentesse, nel nostro Paese, hanno voti di laurea leggermente superiori ai colleghi maschi. Ironia della sorte la platea femminile rappresenta al il 60% dei laureati d’Italia: sono anche in maggioranza. Nonostante ciò i dati su gender gap e disoccupazione per le donne sono impietosi. Mentre ci si muove, anche a livello europeo, per sradicare queste discriminazioni c’è un’altra via che aiuta le giovani ragazze a garantirsi contratti dove le differenze con i colleghi uomini siano ridotte (se non assenti). Abbracciare la scienza. Al bando i pregiudizi: ad aprire le porte per carriere soddisfacenti anche per le professioniste sono le materie STEM.

Materie Stem: un investimento per il futuro professionale

Il futuro delle donne è nelle STEM

Le chiamano lauree STEM (dall’inglese “science, technology, engineering and mathematics) vale a dire quelle in discipline scientifiche, matematiche, tecnologiche, informatiche che oggi sono richiestissime sul mercato. Sono, inoltre, le uniche professioni in cui – in linea generale – il gender gap è meno marcato ma anche dove – nonostante non sia ancora ancora una tendenza omogenea - alcune figure femminili riescono ad affermarsi rispetto ai colleghi uomini. Insomma, le disparità potrebbe esserci, ma sono minori rispetto a tutte le altre professioni. Inoltre anche le opportunità di lavorare, con una retribuzione soddisfacente, non mancano.

Ma le scienziate, in Italia, e in generale nel mondo sono ancora poche. La buona notizie, però, è che le giovani bambine e ragazzine pare stiano superando gli stereotipi che indicassero il sesso femminile come poco incline alle materia scientifiche. In un decennio il numero di donne che lavorano in questo settore è aumentato del 14,8%, l’equivalente di +1,2 milioni di donne. In confronto, il numero di uomini in quest’area è aumentato del 10,8% dal 2011 a 8,2 milioni nel 2021. Restano comunque in forte svantaggio.

Le donne scienziate sono una minoranza in Italia, eppure secondo gli studi più recenti il 65% dei bambini che oggi entrano nella scuola primaria, avrà lavori nella scienza e nella tecnologia che non esistono ancora. Aumentare la percentuale di studentesse nelle materie STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics) è il primo passo per fornire nuovi modelli alle giovani ragazze del futuro.

Gender dream gap

Lo stereotipo che le ragazze siano meno brave dei maschi nelle materie scientifiche, inizia a radicarsi a 6 anni. Si chiama gender dream gap. Dal primo anno delle elemetari si cominciano a convincere che le materie scientifiche non siano per loro. All’origine della fatica che le ragazze incontrano, c’è la conseguenza psicologica di questo pregiudizio: il confidence gap, la mancanza di autostima.

"Le ragazze sono più colpite rispetto ai maschi da questa fobia nelle materie scientifiche che è la Atichifobia, la paura del fallimento, che blocca sia dal punto di vista comportamentale che emotivo che cognitivo" dice Floriana Ferrara, CSR Manager Social Impact Programs Master inventor IBM.

Molto è legato al pregiudizio che ancora c'è e che pesa su ognuna di loro, e quindi la donna in carriera è vista come una persona che toglie spazio alla famiglia. Chiarito, dunque, che ciò che separa le future professioniste dal successo sono retaggi sociali, e non reali limiti, vediamo quali corsi di laurea convengono alle scienziate in erba.

Quali corsi scegliere: definizione STEM DEL MUR

Il MUR (Ministero dell'Università e della Ricerca) ha definito con esattezza quali sono le facoltà che si possono definire STEM. Qui l’elenco completo:

ARCHITETTURA E INGEGNERIA – tutte le classi di laurea a eccezione della laurea di primo livello in disegno industriale e della laurea di secondo livello in design

AREA CHIMICO-FARMACEUTICA – tutte le classi di laurea a eccezione delle magistrali a ciclo unico in farmacia e in farmacia industriale

STATISTICA  – sono considerate lauree in discipline STEM quella triennale in statistica e quella magistrale in scienze statistiche attuariali e finanziarie e scienze statistiche, appartenenti al gruppo economico-statistico

AREA GEO-BIOLOGICA – tutte le classi di laurea a eccezione della magistrale in biotecnologie agrarie

AMBITO SCIENTIFICO – tutte le classi di laurea tranne la magistrale in Metodologie informatiche per le discipline umanistiche

NUTRIZIONE UMANA – laurea magistrale afferente all’area di studi medici

DIAGNOSTICA PER LA CONSERVAZIONE DEI BENI CULTURALI – classi di laurea triennale

Sono considerate facoltà STEM anche una serie di magistrali del gruppo letterario. Si tratta dei corsi specialistici elencati qui sotto:

conservazione dei beni architettonici e ambientali

scienze per la conservazione dei beni culturali

conservazione e restauro dei beni culturali (ciclo unico)

I CORSI:

fisica

chimica

biotecnologie

statistica

scienze matematiche

architettura del paesaggio

biologia

biotecnologie agrarie (triennale)

scienze e tecnologie alimentari

ingegneria civile

scienze e tecnologie chimiche

chimica industriale

scienze geologiche applicate

biotecnologie industriali

ingegneria elettronica

scienze e tecnologie farmaceutiche

ingegneria biomedica

matematica

ingegneria delle telecomunicazioni

biotecnologie mediche

ingegneria edile

chimica dell’ambiente

ingegneria meccanica

biologia dell’ambiente

ingegneria navale

chimica clinica, forense e dello sport

Secondo un’indagine del consorzio universitario Almalaurea, i laureati STEM trovano più facilmente lavoro rispetto a quelli non STEM. I laureati del 2012, per esempio, intervistati a cinque anni di distanza dal conseguimento del titolo, hanno trovato lavoro nell’89,3% dei casi. Si tratta di una percentuale superiore del 4% rispetto a quella dei laureati non STEM. Ovviamente, non tutte le lauree in discipline STEM presentano lo stesso tasso occupazionale. Ci sono, infatti, delle differenze tra corso e corso. Per darti un’idea più precisa e aiutarti nella scelta della facoltà ti proponiamo qualche dato distinto per ambiti di studio:

94,8% trova lavoro a 5 anni dalla laurea nelle discipline economico-statistiche

94,6% trova lavoro a 5 anni dalla laurea nelle discipline ingegneristiche

78,5% trova lavoro a 5 anni dalla laurea nelle discipline geo-biologiche.

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