Una tazzina di caffè al bar potrebbe arrivare a costare due euro: ecco perché
Cristina Scocchia, amministratore delegato di Illycaffè, al recente Meeting di Rimini ha spiegato i motivi dietro questa previsione
Nel giro di pochi mesi, prendere un semplice caffè al bar potrebbe diventare un lusso da due euro. A spiegare le ragioni di questo possibile innalzamento dei prezzi è Cristina Scocchia, amministratore delegato di Illycaffè, che al recente Meeting di Rimini ha spiegato i motivi dietro questa previsione, durante un intervento al convegno "Il valore del lavoro: una ricerca urgente".
Il caffè al bar potrebbe arrivare a costarci 2 euro
Per milioni di italiani, il caffè non è solo una bevanda, ma un vero e proprio rito quotidiano, parte integrante della loro routine. Tuttavia, il mercato non sembra essere clemente: il prezzo del caffè verde, la materia prima alla base di ogni tazzina, continua a salire. Scocchia ha infatti rivelato che il costo attuale del caffè verde si aggira intorno ai 245 centesimi per libbra, segnando un aumento del 66% rispetto all'anno scorso e più del doppio rispetto a tre anni fa. È così che il costo medio di una tazzina è già cresciuto del 15%, raggiungendo in media 1,50 euro in Italia.
Ma il peggio potrebbe ancora arrivare:
"Se le pressioni sul prezzo del caffè verde continueranno, è probabile che la tazzina possa toccare i 2 euro nei prossimi mesi", avverte Scocchia.
Le ragioni del possibile aumento
Ma quali sono le ragioni dietro a questo rincaro che rischia di stravolgere una delle abitudini più radicate del nostro Paese? Le cause sono molteplici e complesse. La principale, secondo Scocchia, è il cambiamento climatico, che sta progressivamente riducendo le terre coltivabili. Entro il 2050, si potrebbe assistere a una drastica riduzione delle superfici dedicate alla coltivazione del caffè.
"Gli effetti sono già evidenti: in Brasile stiamo vivendo piogge torrenziali, mentre in Vietnam si soffre di una siccità estrema", sottolinea l'amministratore delegato.
Oltre al clima, anche i problemi logistici stanno aggravando la situazione. Le difficoltà legate alla navigazione del Canale di Suez, soprattutto a causa degli attacchi degli Houti all'inizio del 2024, hanno fatto lievitare i costi di trasporto, con un impatto diretto sulle tempistiche di consegna e sui prezzi delle materie prime. Questi fattori hanno pesato in particolare sull’importazione della varietà Robusta, una delle più apprezzate dagli amanti del caffè.
"Nel biennio 2022/2023 i costi di produzione di Illycaffè sono aumentati del 17%," ha rivelato Scocchia, "ma abbiamo deciso di assorbire gran parte di questo incremento, trasferendone solo un terzo ai consumatori, con aumenti del 3% nel gennaio 2022 e del 3% nel gennaio 2023".
Al momento, Illycaffè non prevede ulteriori aumenti, concludendo Scocchia, per sostenere sia i clienti business che quelli finali. Tuttavia, il mantenimento di questa decisione dipenderà dall’andamento del mercato e dalla possibilità che il trend rialzista dei prezzi continui.
Un caffè in Italia: la classifica delle città più (e meno) care
Ma quanto costa un caffè in Italia? A elaborare la "classifica" è Assoutenti, che ha interpretato i dati del Ministero delle Imprese e del Made in Italy per stilare una graduatoria delle città più e meno care. Al momento, il prezzo medio di una tazzina al bar è di 1,18 euro nelle grandi città, 15 centesimi più caro rispetto al prezzo registrato nel 2021, con un aumento di circa il 15%.
Il caffè più costoso in Italia si beve a Bolzano, dove un espresso al bar si paga in media 1,38 euro (parliamo di media, dunque anche in Alto Adige troverete posti più economici e più cari). Seguono Trento (1,31) e Padova (1,30).
In fondo, invece, rimangono le città del Sud: Napoli e Catanzaro, unica rimasta mediamente sotto l'euro a tazzina (anche se soltanto di un centesimo).
Guarda qui il videoservizio di Tv7 Netweek:
Ecco la classifica stilata da Assoutenti (tra parentesi l'aumento del prezzo rispetto al 2021), che ha preso in considerazione una ventina di province sul territorio italiano.
- Bolzano 1,38 (16,9%)
- Trento 1,31 (15,9%)
- Padova 1,30 (14%)
- Trieste 1,28 (12,3%)
- Pescara 1,28 (28%)
- Bologna 1,26 (11,5%)
- Torino 1,25 (16,8%)
- Venezia 1,22 (13%)
- Palermo 1,19 (21,4%)
- Firenze 1,18 (8,3%)
- Milano 1,17 (13,6%)
- Perugia 1,17 (14,7%)
- Genova 1,14 (11,8%)
- Ancona 1,14 (9,6%)
- Cagliari 1,13 (6,6%)
- Aosta 1,08 (2,9%)
- Bari 1,07 (24,4%)
- Roma 1,06 (14%)
- Napoli 1,05 (16,7%)
- Catanzaro 0,99 (23,8%).
È facile, fate come me: non bevete caffè !