Dietrofront

Trump a sorpresa: dazi sospesi per 90 giorni (ma al 125% per la Cina)

A meno di 24 ore dal "Vengono tutti a baciarmi il c..." la clamorosa svolta del presidente Usa. Ma è guerra con la Cina

Trump a sorpresa: dazi sospesi per 90 giorni (ma al 125% per la Cina)
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I dazi di Donald Trump sono durati una manciata di ore. Per il momento. Dopo il via al provvedimento - e meno di 24 ore dopo la "spacconata" del "vengono tutti a baciarmi il c..." - il presidente degli Usa ci ripensa e stoppa per 90 giorni i dazi.

Trump sospende i dazi per 90 giorni

La pausa di 90 giorni era già stata suggerita lunedì dal miliardario Bill Ackman, e in pochi minuti era parso che potesse concretizzarsi. Ma poi la Casa Bianca aveva bollato come fake news la vicenda (con un rimbalzo delle Borse in tutto il mondo).

Poi, però, appena 48 ore dopo, la retromarcia trumpiana, che riguarda praticamente tutto il mondo:

"Sulla base del fatto che oltre 75 Paesi hanno chiamato gli Stati Uniti per negoziare... e che su mio suggerimento non hanno risposto in alcuna forma e modo contro gli Stati Uniti, ho autorizzato una pausa di 90 giorni, durante la quale dazi fortemente ridotti al 10% saranno applicati immediatamente".

E poi, una volta ufficializzata la decisione, ha aggiunto:

 "Non vogliamo colpire gli altri Paesi, vogliamo negoziare, vogliamo prenderci cura degli altri ma anche del nostro Paese".

Strategia?

Insomma, un cambio di rotta deciso rispetto a quanto dichiarato soltanto 24 ore prima, quando di fatto aveva irriso il mondo intero:

"Questi Paesi ci chiamano, mi baciano il c..., stanno morendo dal desiderio di fare un accordo. 'Per favore, per favore signore, fai un accordo. Farò qualunque cosa, signore'".

Tutta strategia? Sì, secondo l portavoce Karoline Leavitt che ha detto ai giornalisti che "questa è l’arte del fare accordi".

"Avete sostenuto che il mondo si sarebbe avvicinato alla Cina e invece tutti chiamano noi, hanno bisogno di noi e di questo presidente.. L’aveva detto: 'Non rispondete e sarete premiati'”.

In realtà, anche l'Europa aveva pronti i suoi controdazi, ma evidentemente non hanno colpito nel segno.

Dazi del 125% alla Cina

Esclusa invece la Cina. Con Pechino si alza ulteriormente la tensione (e pure la cifra dei dazi):

"Sulla base della mancanza di rispetto che la Cina ha mostrato per le Borse mondiali, dichiaro un aumento dei dazi al 125% con effetto immediato. A un certo punto, speriamo, nel prossimo futuro, la Cina capirà che non è più sostenibile né accettabile fregare gli Stati Uniti e gli altri Paesi".

Dal canto suo il Dragone non sembra disposto a negoziare più di tanto, e ha sbloccato i dazi all'84% sulle merci Usa. Lo scontro tra i due giganti sembra iniziato.

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