report 2024

Tassa di soggiorno, incassi record per i Comuni italiani. La classifica delle città più care

Il gettito supera i 760 milioni di euro, trainato da grandi centri come Firenze, Milano e Venezia. Nord in testa, ma il Sud recupera grazie a isole e città d’arte

Tassa di soggiorno, incassi record per i Comuni italiani. La classifica delle città più care
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Mentre in Italia si discute su come contenere il problema dell’overtourism e l’inflazione costringe quasi un cittadino su due a rinunciare alle vacanze, i bilanci di molti comuni sorridono grazie all’imposta di soggiorno.

Nel 2024, questa tassa applicata ai pernottamenti turistici ha generato 760 milioni di euro di entrate, in aumento del 19% rispetto al 2023. La cifra, che non include Roma Capitale per via del suo sistema di calcolo autonomo, conferma un trend di crescita costante negli ultimi anni.

Un incremento diffuso, con poche eccezioni

Secondo l’analisi del Centro Studi Enti Locali su dati di Ministero dell’Economia, Banca d’Italia e Istat, il 62% dei comuni che applicano la tassa ha registrato un incremento degli incassi rispetto al 2023. Solo 374 enti hanno visto calare le entrate, e più della metà si trova nel Nord Italia (225).

Il balzo in avanti rispetto al 2020 – anno nero del turismo per via della pandemia, quando l’incasso totale era stato di appena 251,6 milioni di euro – è impressionante: in quattro anni il gettito è più che triplicato.

Firenze in vetta alla classifica

Il comune che più di tutti beneficia della tassa di soggiorno è Firenze: 76,9 milioni (+10%) nel 2024. Subito dietro c’è Milano, con 76,5 milioni nel 2024, ben 14,4 milioni in più rispetto all’anno precedente (+23%). Terza Venezia, che chiude a poco meno di 40 milioni (+4%), ma con un ritmo di crescita più lento rispetto alle altre grandi città d’arte.

Tassa di soggiorno, incassi record per i comuni italiani. La classifica delle città più care
Firenze

La top 10 dei comuni più redditizi

Dopo Firenze, Milano e Venezia, ecco i comuni con maggiori introiti dalla tassa di soggiorno:

  • Trento: 29,7 milioni
  • Napoli: 19 milioni (+9%)
  • Bologna: 15,4 milioni (+22%)
  • Rimini: 14,7 milioni (+28%)
  • Torino: 10,3 milioni (9,8 nel 2023)
  • Sorrento: 9,1 milioni (+32%), il comune più piccolo nella top 10
  • Palermo: 8,7 milioni (quasi raddoppiati rispetto ai 4,8 del 2023).
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Trento

Gli incrementi più significativi

Tra le crescite più rilevanti si segnalano:

  • Genova: da 5,1 a 7,3 milioni
  • Bolzano: da 961mila a 1,8 milioni
  • Taranto: da 143mila a 306mila
  • Siracusa: da 1,3 a 2,3 milioni.
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Genova

A livello provinciale, spiccano Barletta-Andria-Trani (+200%), Bari (+195%), Massa Carrara (+109%), Reggio Calabria (+90%) e Fermo (+76%).

Le città in calo

Non mancano però i comuni in controtendenza. Tra le città medio-grandi, in calo:

  • Livorno (-17%)
  • Salerno (-10%)
  • Reggio Emilia (-10%)
  • Forlì (-8%)
  • Novara (-5%)
  • Terni (-2%).

Flessioni anche ad Aosta (-2%), Cagliari (-11%), Parma (-5%), Foggia (-3%) e Ascoli Piceno (-1%).

Nord leader, Sud in recupero

Il Nord Italia resta la locomotiva dell’imposta di soggiorno, con oltre 450 milioni di euro raccolti nel 2024, pari a circa il 60% del totale nazionale. Tuttavia, il Mezzogiorno sta progressivamente riducendo il divario, grazie soprattutto alle ottime performance delle isole, che segnano un +29%.

Nonostante la crescita, solo 1.382 comuni – meno di un quarto dei circa 5.700 che potrebbero farlo – applicano l’imposta di soggiorno. Negli ultimi cinque anni il numero è aumentato di 379 unità, ma resta lontano dal potenziale.

Molti enti locali scelgono di non introdurla, confidando che l’assenza della tassa possa renderli più attrattivi per i turisti, come ricordato da Veronica Potenza, ricercatrice del Centro Studi Enti Locali.

L’Europa tra maxi-tasse e strategie anti-overtourism

Se in Italia le tariffe variano da pochi euro a cifre più alte nelle grandi città, in Europa alcune mete hanno introdotto imposte decisamente più onerose.

Amsterdam guida la classifica con 18,45 euro a notte (pari al 12,5% del costo della prenotazione), seguita da Atene, Rodi, Heraclion e Salonicco con una “tassa di resilienza climatica” di circa 8,17 euro. Berlino chiude il podio con 7,38 euro a notte.