Tassa sui rifiuti

Tari, occhio alle scadenze: chi può avere l'esenzione sulla tassa rifiuti

Dai regolamenti comunali alle riduzioni per il servizio carente. Un'utile guida

Tari, occhio alle scadenze: chi può avere l'esenzione sulla tassa rifiuti
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Settembre, tempo di tassa sui rifiuti. Si avvicina la scadenza della Tari, il tributo comunale dovuto per i servizi di raccolta e smaltimento dell'immondizia.  Ma sapete quali sono i casi in cui siete esentati o avete diritto a una riduzione? Vediamo un breve riepilogo, per evitare di pagare più del dovuto.

Cosa è la Tari, la tassa sui rifiuti

La Tari è un tributo municipale che serve a finanziare i costi sostenuti dalle Amministrazioni comunali per i servizi di raccolta e  smaltimento dei rifiuti solidi urbani.

Il presupposto della Tari è il possesso o la detenzione a qualsiasi titolo di locali o di aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani. Sono escluse dalla Tari le aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali tassabili, non operative, e le aree comuni condominiali che non siano detenute o occupate in via esclusiva.

A seconda dei Comuni di residenza, viene suddivisa in più rate (ma è possibile pagare anche in una sola tranche), con scadenze variabili.

Se il servizio non funziona non si paga la Tari

Come detto, parliamo di una tassa dovuta per un servizio. Dunque, se questo è carente (o assente) si può richiedere l'esenzione. Di recente, la Corte di Cassazione ha confermato questa regola, che però prevede che sia il contribuente ad avere l'onere di dimostrare l'inefficienza del servizio e pertanto a "guadagnarsi" l'esenzione.

Sempre la Suprema Corte nel 2023 ha ribadito che è possibile chiedere anche una riduzione in caso di servizio parziale e non soddisfacente. Di fatto la legge n. 147/2013 stabilisce che la Tari è dovuta nella misura massima del 20% in caso di mancato svolgimento del servizio o di effettuazione dello stesso in grave violazione delle norme di riferimento.

Le riduzioni obbligatorie della Tari

La legge prevede alcune riduzioni obbligatorie per le quote variabili:

  • Riduzione proporzionale alle quantità di rifiuti speciali assimilati agli urbani che il produttore dimostra di aver avviato al riciclo. Questa misura è disciplinata dai comuni nei loro regolamenti
  • Riduzione per mancato svolgimento del servizio
  • Riduzione per zone senza raccolta (in questo caso la Tari è dovuta al massimo al 40% e può essere modulata in base  alla distanza dal punto di raccolta più vicino).

Tari, le esenzioni dei Comuni

Oltre alle disposizioni di legge, ogni Amministrazione locale ha facoltà di introdurre ulteriori riduzioni attraverso i propri regolamenti, applicandole a:

  • abitazioni con unico occupante
  • abitazioni e locali per uso stagionale
  • abitazioni occupate da soggetti che risiedono o dimorano all'estero per più di 6 mesi all'anno
  • fabbricati rurali ad uso abitativo

E' dunque indispensabile consultare con attenzione il regolamento comunale o contattare il proprio Ufficio Tributi di riferimento per scoprire se si ha diritto ad alcune agevolazioni.

Le esenzioni per le case disabitate si applicano solo se gli immobili sono privi di arredi domestici, servizi igienici funzionanti e utenze elettriche, idriche e del gas. Spetta comunque sempre all'utente dimostrare il mancato utilizzo come dimora dell'abitazione in questione.

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