Stop ai dazi, volano le borse: Milano +7%
Von der Leyen: "Un passo importante, continuiamo a negoziare"

Il presidente americano Donald Trump ha annunciato una sospensione immediata di 90 giorni dei dazi reciproci su decine di Paesi, con l’unica eccezione della Cina. La mossa ha innescato un poderoso rally sui mercati azionari mondiali. Piazza Affari ha aperto in forte rialzo, con un +7%, mentre il Ftse Mib è schizzato a quota 34.754 punti, con numerosi titoli in doppia cifra. Volano anche le principali borse europee e asiatiche.
Stop ai dazi, volano le borxe
La decisione di Trump ha infatti generato entusiasmo sui mercati. L’indice Nikkei di Tokyo è schizzato dell’8,46%, il Taiex di Taiwan ha guadagnato il 9,3%, trainato da TSMC e Foxconn, mentre Hong Kong ha segnato un +2,06%.
In Europa, Francoforte ha chiuso a +7,8%, Parigi a +6,6%, Londra a +5,8%. A Milano, spiccano i balzi di Prysmian (+14,4%), StMicroelectronics (+12,5%), Stellantis (+12%) e le banche come Unicredit (+11%) e Intesa Sanpaolo (+10,1%).
Tra dubbi e speranze, la tregua commerciale ha segnato una prima svolta e, per ora, i mercati brindano. L’attenzione si sposta adesso sulle prossime mosse di Pechino e sugli sviluppi dei negoziati tra Washington e Bruxelles.
Le reazioni politiche da UE e Italia
"Un passo importante verso la stabilizzazione dell'economia globale", ha commentato lo stop ai dazi la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
"Condizioni chiare e prevedibili sono essenziali per il funzionamento del commercio e delle catene di approvvigionamento", ha aggiunto Von der Leyen, ribadendo l’impegno dell’Ue per negoziati costruttivi con Washington.

L’Unione Europea, che stava preparando una lista di controdazi da attivare in tre tranche, potrebbe ora congelare le misure in attesa di un possibile accordo. Anche il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha accolto con favore la decisione, definendola una risposta alla "determinazione degli europei".
In Italia, il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha interpretato lo stop come "un segnale positivo che potrebbe favorire il negoziato", mentre il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha auspicato un ritorno al "fair trade", dopo anni di liberalismo che hanno penalizzato alcune economie, inclusa quella italiana.